Con lo scandalo Cambridge Analytica si è scoperchiato un enorme “vaso di Pandora”, quello sulla protezione dei dati personali degli utenti sui social network, Facebook in primis, quello che ne ha risentito maggiormente anche perchè ne hanno risentito milioni di utenti iscritti al social network, il fattaccio però non ha necessariamente solo contorni negativi, probabilmente prima o poi sarebbe successo e questo ha dato modo di riflettere sulla questione e prendere provvedimenti come quello di pensare ad una nuova legge per la protezione dei dati personali ipotizzata dal Congresso americano.
In questi giorni infatti Mark Zucherberg, come testimoniano le mille e una meme che circolano sui social sull’espressione castigata del patrono di Facebook, è stato ascoltato da alcuni senatori in merito alla divulgazione scorretta dei dati degli utenti, lui si è difeso spiegando come Facebook tratta i dati dei suoi iscritti ma i senatori Amy Klobuchar e John Kennedy hanno annunciato la volontà di formulare una nuova proposta di legge che prevederebbe tra l’altro la possibilità per gli utenti di difendersi per vie legali in caso di violazioni della privacy.
La nuova legge prevederebbe la possibilità per gli utenti di disattivare le opzioni che riguardano la divulgazione dei loro dati personali, bloccando del tutto il rilevamento da parte di terzi, quindi un maggiore controllo degli utenti sui loro dati. Inoltre (cosa già in programma da parte di Facebook), divulgare i termini dei contratti di servizio in maniera molto più chiara e semplice.
La nuova legge è ancora al vaglio e dovrà essere sottoposta a tutto il Congresso che dovrà approvarla o meno o magari apportare modifiche e migliorie ma in teoria sembra un buon punto di partenza per cercare di migliorare la questione. Questione che anche dal punto di vista europeo è stata già affrontata.