Piccoli spiragli d’apertura per Facebook in Cina, là dove il social network di Mark Zuckerberg continua ad esser inaccessibile nei riguardi dei 700 milioni di utenti Internet attivi lungo il territorio del Dragone. Qualcosa sembra infatti muoversi nonostante il fermo diniego del Governo di Pechino, se è vero che il colosso di Menlo Park ha ottenuto in queste ore una sentenza favorevole relativa all’utilizzo del suo marchio. Secondo quanto raccolto dal quotidiano <<Financial Times>>, il Tribunale di Pechino ha statuito che Zhongshan Pearl River Drinks Factory, nello specifico società attiva nel campo alimentare e produttrice di patatine e verdure in scatola, non avrebbe dovuto esser autorizzata nel 2014 a registrare il marchio <<face book>> identificante, per l’appunto, i detti prodotti di consumo.
Dalle borse IPHONE alle patatine face book
La notizia riprende pedissequamente la vicenda del brand <<IPHONE>> – utilizzato senza scrupoli alcuno dal produttore di accessori, Xintong Tiandi Technology – che ha visto Apple esser protagonista, suo malgrado, lungo il territorio cinese. Rispetto al colosso di Cupertino, Facebook ha però il merito (o la fortuna, cambiando prospettiva) di aver ribaltato la conclusione della causa legale, forte del disposto della legge cinese: una multinazionale con un marchio noto su scala globale deve dimostrare che il marchio medesimo è noto anche in Cina. <<Se non potevamo registrarlo, mi domando perché ce lo abbiano fatto fare>> afferma a caldo Liu Hongqun, manager dell’azienda Zhongshan Pearl, <<ma soprattutto mi chiedo perché Facebook, nonostante sia un marchio così influente, non possa esser utilizzato in Cina>>.
Una vittoria nel segno dell’apertura di Facebook in Cina
Il ragionamento logico non fa invero una grinza, sebbene al netto dell’impossibilità di accesso a Pechino e dintorni del più grande social network al mondo, il business in Cina del colosso da Mark Zuckerberg è Comunque di non trascurabile importanza. Facebook sta comunque tentando di avere un approccio positivo con il mercato asiatico, nel tentativo di metter le mani su un mercato particolarmente prolifico in termini di numeri e ricavi. Gli ammiccamenti di Zuckerberg lo dimostrano, ancorché la strada verso un libero accesso di Facebook in Cina sembra esser ancora lunga e, soprattutto, vincolata a rigide condizioni.