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Google batte Oracle: potrà usare Java per Android

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Google batte Oracle: potrà usare Java per Android

Google vince la causa intentata da Oracle. E’ questo il responso della giuria di una corte federale di San Francisco, che ha ritenuto infondata la rivendicazione della multinazionale con sede nella Silicon Valley relativa all’uso improprio, da parte del gigante di Mountain View, di alcune (trentasette, nello specifico) API Java su Android, il sistema operativo più diffuso nel campo mobile. Secondo quanto sostenuto a più riprese da OracleGoogle avrebbe infatti dovuto esser preliminarmente in possesso di una licenza per servirsi delle shortcut di Sun Microsysistem (rilevata nel 2012 dalla stessa Oracle Corporation). Una battaglia legale dipanata insomma sui diritti d’autore e destinata ad arricchirsi in prosieguo di ulteriori dettagli e, perché no, colpi di scena, malgrado l’epilogo occorso in queste ultime ore: Oracle non vuol piegarsi e annuncia che farà ricorso contro la decisione odierna della corte.

La vicenda giudiziaria avente ad oggetto le API Java su Android si protrae d’altronde già dal 2012, nel segno di reiterati colpi di scena e sentenze giunte a ripetizione nelle aule di Tribunale degli Stati Uniti. L’insinuazione di Oracle, si ricordi, trovò infatti pieno riscontro quattro anni addietro a seguito della pronuncia di una giuria, ribaltata mestamente nel 2014 da un’altra decisione che, in modo quasi del tutto inaspettato, prosciolse Google dalle accuse di infrazione dei brevetti di Oracle. La società californiana ha continuato in questi anni a batter cassa, ponendo l’accento sul maxi-risarcimento di 8.8 miliardi di dollari derivante, per l’appunto, dalla violazione da parte del colosso di Mountain View dei diritti d’autore: Google, secondo quanto lamentato da Oracle, avrebbe infatti ottenuto 21 miliardi di dollari di profitti utilizzando impropriamente le API Java su Android.

Una accusa che trova oggi un nuovo epilogo, in ossequio al responso della giuria di una corte federale di San Francisco. La mossa vincente di Google ha fatto leva, tra gli altri, sul suo ex amministratore delegato Eric Schimdt, che in passato aveva lavorato proprio con Sun Microsysistem: il dirigente avrebbe spiegato ai giurati il diritto di Google ad utilizzare le API Java su Android senza licenza a patto di servirsi di un suo codice. Una motivazione che trova quindi il suo pieno ed effettivo inverarsi, sebbene contraria ad Oracle che, dal suo canto, si prepara a capovolgere ancora una volta la vicenda.

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