Gli smartphone pronti a soppiantare a stretto giro di posta i vecchi e cari telefonini. Un’evenienza già acclarata e messa invero in conto, sebbene non ancora ufficiale da un punto di vista squisitamente numerico e statistico: dati alla mano, sono infatti cinque miliardi le persone che possiedono il cellulare, tanto basta per relegare in secondo piano – seppur con le ore contate – i dispositivi mobile. Il sorpasso è comunque ad un tiro di schioppo, se è vero che le schede SIM associate agli smartphone supereranno, secondo dati riportati dall’analisi condotta da Ericsson, quelle presenti sui vecchi cellulari già a partire dal prossimo terzo trimestre (arco temporale compreso tra luglio ed ottobre). Un giro di vite impossibile da fermare, giacché perfettamente confacente con gli sviluppi tecnologici di mondo sempre più votato al diktat hi-tech ed alle applicazioni.
Le sottoscrizioni associate agli smartphone sfonderanno il tetto di 6,3 miliardi entro il 2021, continua Ericsson, che snocciola pure un altro dettaglio di non poco rilievo: i dispositivi mobile hanno già ammutolito le TV, ergendosi al pubblico come strumento di fruizione di contenuti multimediali. Video su YouTube, ma anche semplicemente film in streaming: gli smartphone stanno gradatamente spegnendo i televisori, grazie soprattutto all’apporto dei teenagers, nello specifico la generazione cresciuta sotto l’egida dello streaming e dei filmati visualizzati tramite una connessione ad Internet. Ed a sostegno di questa considerazione può farsi riferimento all’analoga funzione di computer fissi, portatili e tablet, utilizzati in misura sempre maggiore anche per contenuti multimediali.
Smartphone dunque inarrestabili nell’immediato presente, sebbene il futuro prenderà il nome di Internet of Things, cioè gli oggetti connessi: saranno quest’ultimi, a detta di Ericsson, a <<divorare>> i <<cellulari 2.0>> (che a sua volta hanno fatto fuori i vecchi telefonini) e diventare i dispositivi più diffusi al mondo. L’ipotesi è tutto sommato in raccordo con i dati Gartner divulgati in questi ultimi giorni, secondo cui il ciclo esponenziale degli smartphone sembra ormai giunto al termine in ossequio a dati di vendite in forte contrazione.