Il giovanissimo australiano Ben Pasternak e l’americano Isaiah Turner, di soli 17 e 18 anni, sono riusciti ad attirare l’attenzione del mondo tecnologico, suscitando addirittura l’interesse del CEO Apple Tim Cook, il quale ha inviato un’e-mail di complimenti ai due teenager per la realizzazione del loro primo social network pensato per la generazione dei Millennial: Monkey.
L’applicazione ha già conquistato oltre 200mila utenti, tuttavia ha sollevato al tempo stesso qualche polemica riguardo il suo funzionamento molto simile alla controversa Chatroulette: il social in questione, difatti, è una video-chat che permette agli utenti di collegarsi con perfetti sconosciuti per un brevissimo lasso di tempo.
I due fondatori di Monkey si sono conosciuti nel Web, visto che Pasternak viveva a Sydney, dove si era già fatto notare per l’app Flogg, mentre Turner viveva nel Maryland. Ora vivono entrambi a New York.
A chi domanda loro se Monkey possa finire nel centro delle polemiche come ChatRoulette, per ciò che riguarda gli eventuali rischi sui contenuti, Pasternak risponde che “Monkey è una comunità pulita”. Ad ogni modo, i due ragazzi hanno aperto un profilo su Snapchat dove offrono supporto immediato: basta mandare un messaggio a Ben e Isaiah.
“Monkey è esplosa all’improvviso, per questo la cosa più logica è focalizzarsi sull’app e mettere in pausa gli altri progetti” racconta Pasternak. “Uno dei grandi problemi è che tutte le applicazioni distribuite sono costruite da un pugno di adulti –– mentre noi siamo entrambi creatori del progetto ma allo stesso tempo utenti finali dello stesso. Non esattamente come Snapchat”, ha aggiunto Turner a Mashable.