OnePlus 6 è ormai fresco di ufficializzazione e come spesso è accaduto in passato non sono tardate le prime dichiarazioni a “caldo” degli esponenti di rilievo della giovane società con base operativa a Shenzhen. A proferire parola è il co-fondatore Carl Pei, che si è “sbottonato” su alcune considerazioni in merito al nuovo smartphone Android top di gamma, abbracciando tra le altre cose il sempre spinoso argomento della sicurezza.
La prima considerazione di rilievo fa leva sul design di OnePlus 6. Benché sia evidente la prosecuzione delle linee guida inaugurate dal produttore con il lancio di OnePlus 5 e 5T, l’attenzione della rete si è subito riversata sulla presenza del notch, ereditato direttamente da iPhone X di Apple e adottato a tempi record da svariati competitors su base Android (pensiamo a LG e Huawei, su tutti). Carl Pei ha ribadito che l’aggiunta in questione può esser letta come una tendenza logica. In buona sostanza, OnePlus ha aggiunto il notch (o semplicemente “tacca”) non tanto perché lo hanno fatto gli altri, bensì per offrire agli utenti un display ancora più ampio senza per questo compromettere le dimensioni. Secondo il ragionamento del co-fondatore, il notch rappresenta il prezzo da pagare per realizzare smartphone con schermi più grandi ma al tempo stesso non così enormi da esser quasi inutilizzabili o comunque difficilmente trasportabili. Non sappiamo se le cose stiano effettivamente in questa maniera, ma una cosa è certa: il notch sarà una prerogativa per OnePlus, sia per ciò che riguarda il presente che, soprattutto, il futuro. Aspettatevi insomma un OnePlus 7 (o OnePlus 6T, laddove effettivamente faccia il suo esordio a novembre) con il notch.
Il dirigente affronta anche l’argomento della realtà aumentata e realtà virtuale, confermando che OnePlus non ha allo stato attuale alcun interesse ad entrare a far parte di questo settore. L’obiettivo dell’azienda è sempre lo stesso e, a detta di Carl Pei, OnePlus 6 può esser considerato una sorta di ambasciatore delle strategie portanti del produttore: realizzare smartphone top di gamma a prezzi accessibili al pubblico, senza forzar troppo in rinunce o compromessi.
Infine una battuta sulla sicurezza. OnePlus è stata di recente vittima di un attacco hacker che ha messo a rischio le carte di credito e i dati sensibili di 40.000 clienti. Il dirigente conferma tutta l’intenzione, da parte della società, di aumentare significativamente la sicurezza, anche se ha affermato che non esiste un modo reale per assicurare che problematiche come quelle patite qualche mese addietro non si verifichino più.
FONTE: Android Headlines