Dopo la salatissima multa della Russia, Apple adesso deve fare i conti anche con la Commissione Europea, accusata di aver violato le leggi sulla concorrenza.
Secondo le accuse mosse dall’EU, attraverso il suo App Store la Apple avrebbe abusato della sua posizione di controllo nella distribuzione delle applicazioni musicali per andare a favore del suo servizio proprietario.
Le indagini erano state aperte ufficialmente nel mese di giugno dello scorso anno, dopo una denuncia da parte di Spotify per il comportamento dell’azienda. I motivi sono ovviamente sempre gli stessi che hanno già alimentato delle polemiche in passato e riguardano le normative dello store di Apple: ovvero che le applicazioni destinate alla pubblicazione sullo store sono costrette a usare un sistema di pagamento di Apple per distribuire contenuti digitali a pagamento. Attraverso questo metodo Apple addebita una commissione del 30 per cento ai fornitori di servizi di streaming su tutti gli abbonamenti, i quali poi si riflettono sui costi che gli utenti devono sostenere.
La Commissione Europea tuttavia puntualizza nelle sue accuse che il comportamento scorretto di Apple sta anche nell’assenza di una corretta comunicazione nei confronti degli utenti sulla presenza di altri servizi streaming paralleli ad Apple Music.
Insomma, la situazione sembra piuttosto ricorrente ormai con Apple, bersagliata da ogni fronte per le normative del suo App Store.
Our preliminary conclusion: @Apple is in breach of EU competition law. @AppleMusic compete with other music streaming services. But @Apple charges high commission fees on rivals in the App store & forbids them to inform of alternative subscription options. Consumers losing out.
— Margrethe Vestager (@vestager) April 30, 2021