C’è sempre meno privacy su Facebook. E gli utenti sono sempre più preoccupati, tanto che le richieste dei dati personali da parte del governo americano sono salite del 24% dalla seconda metà del 2013 alla prima metà del 2014. Anche le richieste per la restrizione e cancellazione di contenuti sono aumentate, del 19%. Tutti i dati sono stati rilasciati da un report di Facebook.
Nel dettaglio, 34946 richieste per ottenere dati personali sono state inviate dai governi di tutto il mondo da Gennaio a Giugno 2014.
Le richieste sono quasi tutte dovute a scopi di investigazione criminali e tutte giustificate legalmente. Mark Zuckerberg però deve affrontare i procedimenti d’accusa di circa 400 utenti che lamentano una violazione alla privacy e ai loro diritti costituzionali. In un comunicato stampa il vice direttore del settore legale di Facebook, Chris Sonderby, ha rassicurato gli utenti: “Esaminiamo attentamente ogni richiesta da parte del governo analizzando la sussistenza a livello legale, e respingiamo quelle non sufficientemente giustificate”. Ma evidentemente queste rassicurazioni non bastano.
Questo per quanto riguarda il governo americano. Le richieste giunte dall’Italia, invece, sono state 1.869, effettuate da 2.658 account, e Facebook ha rilasciato informazioni per una percentuale del 49,28%. I problemi sulla privacy sembra che non termineranno tanto presto