Ecco Peeple, l’app in stile TripAdvisor per giudicare le persone

Il progetto Peeple prende sempre più piede in rete. Con buona pace di chi si è subito preoccupato (anche lecitamente, invero) di sottolinearne i possibili effetti negativi. L’applicazione ideata da due donne (Julia Cordray e Nicole McCulloug) ed ufficializzata lo scorso ottobre contestualmente all’apertura della fase di test ha infatti ricevuto in queste ore il placet necessario per poter essere resa a disposizione degli utenti, seppur in modo circoscritto: a beneficiarne sarà il Nord America, in ragione della pubblicazione di Peeple all’interno dell’App Store USA e della sua correlata fruizione per dispositivi Apple (iPhone e iPad).

Qualcuno l’ha etichettata come il <<TripAdvisor delle persone>>, un paragone che rende appieno evidente la struttura principe dell’applicazione, basata su feedback e recensioni. Ma a differenza del celebre portale web di viaggi, oggetto di analisi non saranno hotel o ristoranti, bensì mere persone fisiche. Peeple permetterà infatti di giudicare le persone che ci circondano in base a tre diversi parametri (professionale, personale e dating), ed a tale stregua l’utente potrà esprimere un parere (positivo, negativo o neutro) corredato da un breve commento.

Una sorta di Linkedin se restiamo ancorati al primo dei tre parametri, dal quale tuttavia di differisce (anche in modo marcato) per condensare aspetti un po’ più personali e che, in teoria, dovrebbero restar tali. La mission di Peeple è quella di gestire la propria reputazione online ed è studiata, parafrasando il post pubblicato nella pagina Facebook dell’app, <<per tutti coloro i quali hanno bisogno di mostrare la propria reputazione, come insegnanti, freelancers ed impiegati>>.

Gli sviluppatori hanno corredato il <<TripAdvisor delle persone>> di tutta una serie di condizioni, prima tra tutti l’età: potranno utilizzare infatti Peeple soltanto gli utenti che avranno superato i 21 anni, mentre tra gli altri requisiti troviamo l’esser in possesso di un profilo Facebook attivo da almeno sei mesi e di collegare l’app alla rubrica telefonica dello smartphone. Una funzione, quest’ultima, fortemente criticata, allorché si potranno ricercare anche le persone non iscritte al servizio. Al fine di evitare inoltre spiacevoli inconvenienti, l’utente potrà poi decidere di mostrare tutto il suo profilo o soltanto uno dei tre parametri sopra riportati, potendo altresì scegliere quali recensioni degli utenti far apparire.

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