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AD di Uber lascia il gruppo dei consiglieri di Trump, CEO di Tesla rimane

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AD di Uber lascia il gruppo dei consiglieri di Trump, CEO di Tesla rimane

Il CEO di Uber, Travis Kalanick, ha rassegnato le dimissioni ufficiali dalla carica di consigliere economico del presidente USA Donald Trump.

Le dimissioni sono state annunciate tramite un comunicato inviato per email ai suoi dipendenti e subito rilanciato sui social media: “Oggi ho parlato brevemente con il presidente del suo ordine esecutivo sull’immigrazione e delle implicazioni per la nostra società e gli ho fatto sapere che non sono in grado di poter essere parte del suo consiglio economico. Far parte del gruppo non voleva dire appoggiare il presidente o la sua agenda ma, sfortunatamente è stato interpretato proprio in quel modo”, si legge nella nota.

Con ogni probabilità la decisione di Kalanick è stata presa a seguito della protesta del popolo del web lanciata al grido di #DeleteUber, che accusa l’azienda di car sharing non solo di sostenere la recente politica statunitense in fatto di immigrazione (ricordiamo che Kalanick è entrato nel consiglio proprio nel periodo in cui Trump annunciava il Muslim Ban, cioè il provvedimento che ha di fatto messo al bando dal territorio USA gli immigrati di 7 paesi a maggioranza islamica), ma anche di sfruttarne gli effetti a suo vantaggio, soddisfacendo le corse verso l’aeroporto Jfk di New York che la New York Taxi Workers Alliance, famosa risorsa di tassisti locale, aveva sospeso come forma di protesta contro la decisione della Casa Bianca. Uber, nella contingenza, avrebbe beneficiato di un forte aumento della richiesta e, notificando online il conseguente rincaro dei prezzi, ha finito coll’inimicarsi centinaia di migliaia di utenti che hanno malvisto la prosecuzione indisturbata del servizio nel particolare momento. Oltre 200.000 gli abbonati che hanno cancellato il proprio account Uber, lanciando così un segnale di disapprovazione decisamente chiaro.

Tra i 16 consiglieri della Casa Bianca rimane ancora in carica Elon Musk, Numero Uno di Tesla e di SpaceX, il quale, in un post pubblicato su Twitter, ha affermato di non avere alcuna intenzione di dimettersi dal suo incarico ed ha tenuto a sottolineare che tale mansione non implica automaticamente l’appoggio alle attuali decisioni di Trump.

Nell’incontro di oggi Musk e gli altri consiglieri “esprimeranno obiezioni al recente ordine esecutivo sull’immigrazione e offriranno suggerimenti per cambiare questa politica. I miei obiettivi sono accelerare la transizione del mondo a un’energia sostenibile e aiutare a rendere l’umanità una civiltà multi-planetaria”.

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