Amazon sta sviluppando un computer quantistico miniaturizzato

Il grande impegno di Amazon nel cloud è cosa nota da tempo. La divisione Web Services del colosso e-commerce negli anni è cresciuta a dismisura e con essa anche l’attenzione dell’azienda verso servizi streaming di più largo consumo.

A quanto pare però il prossimo passo sarà la realizzazione di un mini computer quantistico. A svelare i primi dettagli è stato Simone Severini, Director of Quantum Computing di AWS, che ai microfoni de La Stampa, ha discusso dell’ambizioso progetto.

Quando ancora studiavo filosofia a Firenze mi piaceva molto l’idea che nell’ambito della computazione e dell’informatica tutto dipendesse dalla fisica. Se cambia il sistema fisico di riferimento, cambia ciò che è possibile calcolare. Per questo i computer quantistici sono importanti, perché sfruttando il mondo fisico nella maniera più radicale e profonda a noi nota, cioè attraverso la meccanica quantistica, ci permettono di esplorare i confini ultimi della computazione.

Severino ha poi spiegato in maniera  più essenziale la teoria dietro allo sviluppo di questa tecnologia:

Come parte della nostra attività stiamo sviluppando un nuovo tipo di qubit, cioè l’unità di informazione in un computer quantistico, che ha una natura ibrida ed è tipo elettro-acustico. Nel nostro articolo uscito in pre-print nei giorni scorsi analizziamo in teoria una macchina basata su questo tipo di qubit e un nuovo schema specifico per il calcolo della tolleranza dell’errore. Rispetto agli attuali qubit “elettrici” usati nei computer quantistici già esistenti, i nostri qubit riescono a mantenere il proprio stato energetico più a lungo. Il risultato, secondo la nostra teoria, sono computer quantistici migliori e più stabili.

Ma il vero obiettivo alla base del progetto a quanto pare consiste nel miniaturizzare questo PC grazie alla teoria perseguita dal team, che a quanto pare permetterebbe di raggiungere un qubit basato su microchip che potrebbero avere un fattore di forma significativamente più piccolo rispetto allo stato dell’arte.

Per quanto riguarda l’ambito prettamente commerciale e aziendale dell’impiego dei computer quantistici, Severini ha poi aggiunto:

Qui ad AWS abbiamo già attivato diversi servizi di computing quantistico, sfruttando le migliori soluzioni presenti già oggi sul mercato. Abbiamo una divisione più di consulenza, l’Amazon Quantum Solutions Lab, che può aiutare aziende e grandi organizzazioni a esplorare l’importanza del computing quantistico nel loro settore specifico, come ad esempio lo sviluppo di intelligenze artificiali, l’ottimizzazione dei processi, lo studio di nuovi materiali. Poi abbiamo Amazon Braket, presentato a fine 2019 e disponibile nelle regioni AWS americane da quest’estate. Braket consente, come per altre istanze di AWS, di accedere a computer quantistici direttamente nel cloud, con un’integrazione “seamless” fra piattaforma di computing tradizionale e quantum computer di varia natura. Per chi si occupa di ricerca Amazon Braket è una soluzione molto utile, perché facilita molto l’accesso alle macchine. Noi mettiamo in funzioni le macchine vere e proprie: abbiamo computer a trappole di ioni, oppure a superconduttori realizzati dalla Rigetti, ma anche macchine per la simulazione di D-Wave basate sul quantum annealing; ricercatori, scienziati, studenti, possono usare la nostra piattaforma Web per accedere alle macchine senza muoversi dal loro laboratorio, o da casa, e possono testare i loro algoritmi, il loro codice.

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