Google ha provveduto ad ufficiale la distribuzione Android valevole per il mese di aprile, confermando per converso la fase di stallo che attualmente sta vedendo protagonista l’ultima versione Android Oreo. Abbozzando infatti un breve raffronto con l’analogo periodo di riferimento di un anno or sono, l’attuale release del “robottino verde” non riesce ad eguagliare, quanto a tasso di adozione, la controparte Nougat. Che dal suo lato può finalmente fregiarsi dello speciale primo posto tra i dispositivi Android se valutata nella sua interezza (e quindi comprensiva sia delle versioni 7.0 che della meno popolare 7.1).
Dinanzi a numeri che non paiono brillare – e che a conti fatti confermano l’annosa criticità di Android riguardante proprio la frammentarietà del sistema operativo mobile di Google – ci sono comunque spunti tutto sommato incoraggianti. Sì, perché Android Oreo è comunque riuscito ad ingrandire il proprio raggio d’azione, specie se consideriamo la risibile quota mercato dell’1% relativa al mese di febbraio scorso. In poco più di due mesi, l’ultima versione del “robottino verde” è riuscita insomma a raggranellare una timida impennata, motivata logicamente sotto due differenti condizioni: l’aggiornamento di alcuni smartphone ancora in pieno supporto (l’ultimo in ordine cronologico è Samsung Galaxy Note 8) e la presentazione dei principali terminali che contraddistingueranno l’intero 2018 e non solo. Ci aspettiamo comunque una ulteriore impennata ad incominciare dalle prossime settimane, visto che sono già diversi i dispositivi in predicato di ricevere a breve termine Android Oreo (leggasi, su tutti, Samsung Galaxy A8 e LG G6).
La distribuzione Android di aprile 2018 vede insomma ben saldo Nougat al primo posto (30.8%), seguito a ruota da Marshmallow (26%) e Lollipop (22.9%, dato dalla sommatoria di Android 5.0 e Android 5.1). Più sfumate le versioni precedenti, con gli intramontabili Gingerbread e Ice Cream Sandwitch che resistono rispettivamente a quota 0.3% e 0.4%.
I numeri in questioni sono tratti, tiene a precisare Google, a fronte di una rilevazione degli accessi sul Play Store condotta in una forbice temporale di sette giorni conclusa in data 16 aprile 2018.
FONTE: PhoneArena