All’evento di presentazione di iPhone X, Apple, ha dedicato parecchi minuti ad una novità esclusiva che riguarda proprio questo dispositivo: Le Animoji.
Essendo dotato di riconoscimento facciale 3D e avendo presentato questa novità subito dopo aver descritto le caratteristiche della fotocamera frontale, chiunque era spinto a immaginare che Le Animoji avessero bisogno proprio di quel sensore che fosse in grado di seguire alla perfezione il movimento del viso.
Esclusiva per iPhone X
Alcuni test però dimostrano che questo è parzialmente vero. È ovvio che le Animoji abbiamo bisogno di una fotocamera ma è anche vero che, in questo caso, il riconoscimento facciale di iPhone X sia del tutto superfluo.
Uno degli Youtuber Tech americani più famosi, ovvero Marques Brownlee, durante un suo video riguardo ad iPhone X, ha deciso di Testare proprio queste Animoji coprendo il sensore 3D e avvalendosi soltanto sella fotocamera. Risultato? Il funzionamento era completamente paragonabile.
A questo punto, è normale pensare che Apple abbia riservato le sue emoji animate al solo iPhone X per questione di Marketing e non per esigenze tecnologiche.
AGGIORNAMENTO
Dopo le affermazioni di Brownlee Apple ha deciso di fare chiarezza riguardo la questione contattando proprio lo Youtuber. L’azienda ha infatti dichiarato che i sensori sono necessari per il funzionamento delle Animoji.
Brownlee si corregge attraverso un tweet pubblicato il giorno dopo del video.
Update: Talked to Apple about Animoji: It does actually use data from the IR and depth sensors for better accuracy. Apple told me they wouldn’t want a worse Animoji experience for other iPhones without those sensors. Props to @reneritchie for this article: https://t.co/Yml7SQ54Eq
— Marques Brownlee (@MKBHD) November 15, 2017