Apple punta il dito contro Amazon e l’accusa è di non poco rilievo. Il colosso di Cupertino ha infatti imposto la rimozione di migliaia di accessori legati ai propri dispositivi che, a detta della stessa azienda capitanata dall’addì Tim Cook, sarebbero palesemente falsi. C’è un terzo brand avvinto strettamente alla vicenda: trattasi di Mobile Star LLC, denunciata da Apple per violazione del marchio registrato. Il provvedimento è scattato senza troppe remore, giacché la compagnia smerciava come originali tutta una serie di accessori (alimentatori e cavi su tutti) in realtà contraffatti.
Uno scenario insomma ad incastro, nel quale Amazon e Mobile Star LLC facevano la parte del leone. Il gigante dell’e-commerce vendeva e spediva i prodotti contestati, la cui paternità era comunque da attribuire alla sopracitata azienda. Apple – quasi nel tentativo di vederci più chiaro e far luce sulla spinosa questione – li ha acquistati, scoprendo conseguentemente che trattasi di falsi. Il colosso di Cupertino ha pertanto chiamato in causa Amazon, il quale ha poi rivelato il nome del fornitore: Mobile Star LLC, per l’appunto.
Il pericolo per il consumatore era doppio: da un lato, acquistare un prodotto che di originale non aveva nulla; dall’altra, la pericolosità dello stesso. Sì, perché secondo l’azienda californiana i prodotti in questione non avrebbero neppure superato i preliminari e necessari test di sicurezza, propedeutici alla consequenziale immissione sul mercato. Apple va insomma all’attacco, a difesa della propria reputazione. Ed il filo conduttore del ragionamento non è errato: il consumatore pensa di acquistare un prodotto originale ed invece si trova di fronte ad una contraffazione tutt’altro che sicura per la salute del consumatore. L’azienda rappresentata da Tim Cook chiede pertanto <<la distruzione dei prodotti e 2 milioni di dollari per ogni tipo di prodotto>>.
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