Nella annosa diatriba “Apple contro Samsung”, una Corte d’Appello statunitense ha deliberato lo scorso giovedì che la prima ha diritto all’emissione di un’ingiunzione che proibisca a Samsung di vendere prodotti che violino i suoi brevetti, consentendo all’azienda di Cupertino di mettere a segno una nuova vittoria in questa ormai storica lotta contro il suo più grande rivale.
La U.S. Court of Appeals for the Federal Circuit, Washington D.C., ha infatti stabilito che l’ufficio giudiziario di grado inferiore avesse abusato del proprio potere, quando nel maggio del 2014 negava l’ingiunzione richiesta da Apple con lo scopo di proibire a Samsung l’utilizzo delle funzionalità abilitate dai brevetti contestati (sblocco con scorrimento, modalità di correzione automatica e collegamenti rapidi). Di fatto, il caso si era risolto con la condanna a una multa di circa 120 milioni di dollari.
La sentenza di giovedì della Corte d’Appello ha legittimato la propria decisione precisando che l’ingiunzione richiesta da Apple è confinata alla tutela dei propri diritti, e non pretende l’eliminazione dal mercato dei dispositivi Samsung, che potranno permanere a patto che la casa produttrice rimuova le funzioni brevettate dalla mela: “Apple non cerca ingiunzioni contro la vendita di farmaci salvavita, ma cerca soltanto di impedire a Samsung di trarre profitto dall’uso non autorizzato, nei suoi cellulari e tablet, di funzionalità che infrangano la policy sui brevetti“, ha affermato la corte. Così il caso è stato rispedito a una corte di un distretto federale di San Jose, California, per riconsiderare l’ingiunzione.
Apple ha commentato l’episodio ribadendo la sua consueta posizione sull’argomento, affermando cioè che Samsung abbia “rubato intenzionalmente” le sue idee e “copiato” i suoi prodotti. Quest’ultima, da parte sua, ha cercato di rassicurare i propri acquirenti dichiarando che tutti gli smartphone di punta resteranno disponibili alla vendita e al servizio di assistenza clienti. Definendo la richiesta di ingiunzione di Apple “infondata”, una portavoce del gigante sudcoreano ha, inoltre, affermato che Samsung chiederà che la lista completa dei giudici del Federal Circuit rivedano la decisione di giovedì, che tuttavia non dovrebbe produrre apprezzabili ripercussioni sull’andamento dell’azienda, la quale – secondo Michael Risch, professore di legge alla Villanova University School of Law – era preparata a un’eventuale ingiunzione ed aveva probabilmente “già modificato o rimosso” le funzioni ‘incriminate’.
In una causa separata il Federal Circuit aveva detratto a maggio circa 382 milioni di dollari da una sentenza di 930 milioni contro Samsung, a seguito di un verdetto del 2012 relativo alla violazione dei brevetti Apple e all’imitazione dell’aspetto estetico dell’iPhone. Entrambe le aziende sono al momento coinvolte in un processo davanti al giudice Koh per stabilire l’importo finale del risarcimento dei danni oggetto del giudizio.