Apple non può più obbligare gli sviluppatori agli acquisti in-app

Il giudice Yvonne Gonzalez Rogers ha preso una decisione importante nel processo tra Epic Games ed Apple. Rogers ha emesso un’ingiunzione per la quale ad Apple non sarà più consentito di vietare agli sviluppatori di fornire link o altre comunicazioni  gli utenti per effettuare acquisti in-app al di fuori dell’App Store, di cui la stessa Apple trattiene dal 15% al 30% delle vendite lorde.

L’ingiunzione chiude un reclamo di lunga data e finalmente permette agli sviluppatori di poter indirizzare i loro utenti al loro sito web per iscriversi o acquistare contenuti digitali, danneggiando le vendite di App Store di Apple, che ha incassato una stima di 64 miliardi di dollari nel 2020.

Le azioni Apple sono scese di più del 2% nella sola giornata di venerdì. La decisione conclude la prima parte della battaglia tra le due società sulle politiche di App Store di Apple.

Apple ha vinto su nove di 10 conteggi, ma nonostante ciò è stata accusata di tenere una condotta anticoncorrenziale per la legge della California, e sarà dunque costretta a cambiare le sue politiche e ad allentare la sua presa sugli acquisti in-app. L’ingiunzione entrerà in vigore a dicembre.

“La Corte conclude che le disposizioni di Apple nascondono informazioni critiche ai consumatori e soffocano illegalmente la scelta dei consumatori”, ha scritto Rogers. “Queste disposizioni sono anticoncorrenziali.”

Il processo si è svolto a maggio a Oakland, in California, e ha incluso entrambi gli amministratori delegati della società che hanno così testimoniato in tribunale.

“Oggi la Corte ha affermato ciò che abbiamo sempre saputo: l’App Store non viola la legge antitrust. Come la Corte ha riconosciuto ‘il successo non è illegale,” Apple ha affermato in una dichiarazione. “Apple affronta una concorrenza rigorosa in ogni segmento in cui facciamo affari, e crediamo che i clienti e gli sviluppatori ci scelgono perché i nostri prodotti e servizi sono i migliori al mondo.”

Epic Games Vs Apple

Apple non ha detto se avrebbe fatto ricorso contro l’ingiunzione. Dal momento che il processo si è concluso Apple ha apportato diverse modifiche per ammorbidire il pensiero dei critici, come per esempio l’invio di e-mail ai clienti per incoraggiarli a fare acquisti anche negli store esterni (off-app purchase).

Epic Games è tra le aziende più importanti ad aver sfidato il controllo di Apple del suo App Store, che ha regole severe su ciò che è consentito e ciò che non lo è. Il gioco più popolare di Epic è Fortnite, che fa soldi quando i giocatori comprano V-bucks, ovvero la valuta di gioco per acquistare costumi e altre modifiche estetiche.

Epic non cercava soldi dalla Apple. Invece, voleva la possibilità di poter installare la propria app su tutti i dispositivi che gli avrebbe permesso di bypassare il taglio di Apple del 30%  e di imporre le proprie tasse sui giochi distribuiti. Il CEO di Epic Games Tim Sweeney aveva mosso critiche contro questo sistema utilizzato da Apple già nel 2015, secondo le prove presentate in tribunale.

 

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