Apple sembra essere sottoi riflettori nell’ultimo periodo, ma ciò non è dovuto certamente a nuovi prodotti immessi sul mercato. Dopo la Class Action di Los Angeles partita perchè la società di Cupertino ha ammesso di rallentare i suoi dispositivi più vecchi, oggi anche la Francia indaga per la stessa questione: obsolescenza programmata.
Per chi non ne avesse mai sentito parlare, si tratta di una strategia adottata nelle industrie per definire il ciclo vitale di un prodotto e fare in modo di limitarne la durata ad un determinato periodo.
In data 5 gennaio è stata aperta un’indagine da parte della Francia contro Apple per truffe ed obsolescenza programmata. Le scuse di Tim Cook sembra non siano bastate a placare gli animi degli utenti, che hanno evidenziato il loro disappunto su quanto accaduto.
Particolarmente in Francia questo tipo di pratica è un vero e proprio reato a partire dal 1 luglio 2016, quando è entrata in vigore una legge chiamata proprio Hamon come l’ex ministro socialista. Grazie a questa legge, chi non rispetta quanto dichiarato rischia fino a due anni di carcere ed una multa che va da 300 mila euro fino al 5% del volume di affari.
Questo polverone che si sta alzando non gioverà sicuramente alle vendite di Apple, che già si ritrova a dover fare i conti con i numeri fatti da iPhone X nel primo periodo di vendite.