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Apple: scovato il trademark di RealityOS, il sistema operativo per la realtà virtuale

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Apple: scovato il trademark di RealityOS, il sistema operativo per la realtà virtuale

RealityOS – il nome che Apple sta utilizzando per il sistema operativo in esecuzione sui suoi presunti visori per realtà virtuale e aumentata – a quanto pare si appresta ad essere svelato. Il marchio, che è stato depositato, è stato individuato da Parker Ortolani.

La domanda di marchio non è stata ufficialmente depositata da Apple, ma è prassi comune per le grandi aziende richiedere marchi con nomi di società una tantum – come Realityo Systems LLC, in questo caso – nello stato del Delaware al solo scopo di mantenere l’anonimato .

La domanda del marchio è l’ennesima prova che Apple è sul punto di annunciare il suo visore di cui si vocifera da tantissimo tempo. Proprio nei giorni scorsi Bloomberg ha svelato che una versione del dispositivo è stata mostrata alla board dell’azienda durante l’ultimo incontro.

Apple avrebbe quindi accelerato lo sviluppo di rOS, abbreviazione del nuovo sistema operativo “Reality”, software che verrà eseguito sul visore, Secondo degli elementi vicini all’azienda, questo suggerisce grossi passi avanti nello sviluppo e la presentazione al consiglio di amministrazione, potrebbe voler dire che il reveal e il contestuale rilascio siano ormai solo “questione di mesi”.

Il visore, che combina elementi di realtà virtuale e aumentata, è la prossima grande scommessa di Apple. Rappresenta la prima grande categoria di prodotti dell’azienda dai tempi dell’Apple Watch nel 2015 e permetterebbe all’azienda di farsi strada in un settore ancora in crescita, uno attualmente dominato da Meta con i suoi Quest.

Apple inoltre sta cercando nuovi modi per espandere la sua attività di dispositivi, che rappresenta circa l’80% delle vendite annuali.

Sappiamo grazie alle voci che circolano che Apple punterebbe a presentare il visore quest’anno o il prossimo, con una versione per i consumatori prevista per il 2023. Mirava a un’introduzione alla Worldwide Developers Conference di giugno, ma le sfide relative ai contenuti e al surriscaldamento hanno portato a potenziali ritardi, almeno secondo quanto riferito da Bloomberg.