Domani, 2 aprile 2017, sarà la giornata dedicata al fact-checking, ovvero alla verifica delle notizie, ormai indispensabile dato il dilagarsi del fenomeno delle “fake news“, conosciute anche come “bufale online”.
Non è certo un caso che l’International Fact-Checking Day si celebri il giorno dopo la giornata dedicata al Pesce d’aprile. L’iniziativa è internazionale ed è stata organizzata in collaborazione tra fact-checker e giornalisti di tutto il mondo allo scopo di dichiarare guerra alla disinformazione in tutte le sue forme. In occasione del Fact-Checking Day è stato anche lanciato l’hashtag #factcheckit.
Ovviamente è stato allestito un sito ufficiale, raggiungibile all’indirizzo factcheckingday.com, il cui slogan è: “Non farti ingannare, i fatti contano”.
All’interno del sito web sono esposte tutte le iniziative mondiali, come discussioni, lezioni o anche maratone di verifica. Inoltre, è presente un’apposita sezione per imparare a distinguere le notizie vere da quelle false, oltre ad una lista delle 16 fake news più cliccate al mondo, tra cui compaiono alcune notizie legate all’arcinoto caso della campagna elettorale USA, motivo scatenante delle iniziative contro la diffusione delle bufale online.
Dopo la scia di polemiche avvenute a seguito delle presidenziali statunitensi, i colossi tecnologici del calibro di Google e Facebook sono stati accusati da alcuni osservatori di agevolare la diffusione delle bufale onlie, motivo che ha spinto le aziende a mettersi all’opera per creare strumenti utili a contrastare il fenomeno, come il Fact Check di Google e i filtri anti-bufale di Facebook.