Artemis è la nuova architettura SoC di ARM destinata a rimpinguare varie fasce di mercato mobile, prima tra tutte quello top di gamma. Un progetto, strutturato dalla duplice presenza del nuovo Cortex-A73 e della correlata scheda grafica Mali-G71 (che poggia invece sui paradigmi di Bifrost), ufficializzato in occasione della suggestiva cornice del Computex 2016 in scena a Taipei e pronto a strizzar l’occhio ai sempre più in auge settori della realtà virtuale e del 4K. Il salto generazionale compiuto da entrambe le due soluzioni sembra esser evidente, giacché numeri alla mano si parla di un non trascurabile incremento di performance e di efficienza energetica rispetto alle attuali proposte presenti sul mercato.
Il nuovo Cortex-A73 è strutturato secondo i paradigmi del 64bit e può esser accoppiato a core meno potenti (si pensi ad esempio a Cortex-A53 od A35) sgravati da compiti complessi e chiamati, di contro, ad assicurare validi riscontri per quel che concerne l’autonomia. Secondo alcuni numeri snocciolati da ARM in sede di presentazione ufficiale, A73 migliorerà le prestazioni in misura del 30 per cento in più se rapportato al precedente A72, mentre analoghi sviluppi si avranno anche relativamente all’efficienza energetica. Un lavoro dunque a doppia chiave, reso possibile in ossequio ad un innalzamento della frequenza di clock (2.8GHz, contro i 2.5GHz dell’attuale Cortex-A72) e di sostanziali miglioramenti architetturali: una parte dell’efficienza energetica sarà infatti addebitata ai nuovi processi a 10 nanometri, sebbene non è da escludere, come confermato peraltro da alcune indiscrezioni trapelate in rete, che il nuovo Cortex-A73 possa esser realizzato anche a 14 o 16 nanometri, specie per far fronte alle esigenze di alcuni settori.
ARM spiega che alla base della progettazione dei nuovi SoC vi è un triplice obiettivo: migliorare le prestazioni, ridurre l’efficienza energetica e, soprattutto, far sì che i nuovi Cortex-A73 possano lavorare a frequenze più elevate per un arco di tempo più lungo rispetto alle attuali proposte presenti sul mercato. Un fattore decisivo per garantire il maggior quantitativo possibile di forza bruta, specie per far fronte a settori di tendenza, quali giochi e, soprattutto, la realtà virtuale e la risoluzione 4K.
Focalizzando invece l’attenzione sulla scheda grafica Mali-G71, ARM pone l’accento sulla piena compatibilità con le API Vulkan e promette un incremento delle prestazioni – a parità di processo produttivo – pari ad 1.5 volte in più rispetto all’attuale Mali-T880, in ossequio al raddoppio (da 16 a 32 unità) degli shader core. Al fine di sottolineare il salto generazionale compiuto in termini di forza bruta, ARM afferma che la nuova GPU può essere paragonata ad alcune schede grafiche per notebook, nello specifico alla Nvidia GTX 940M; validi riscontri anche per quel che concerne l’efficienza, pari al 20% in più se rapportata all’attuale soluzione presente sul mercato. Anche in questo caso vale il discorso per Cortex-A73: la nuova Mali-G71 è stata pensata per la realtà virtuale e la risoluzione in 4K, con il refresh del display a 120 Hz ed appena 4 ms di latenza per la pipeline grafica.
La produzione delle nuove proposte griffate ARM si intensificherà entro lo spirare dell’anno in corso e saranno pronte ad abbracciare smartphone, tablet e non solo a partire dall’inizio del 2017. Di seguito alcune screen divulgate in sede di presentazione ufficiale.