ARM fa le cose in grande, e dopo anni di successi è pronta per un passo finanziario molto importante: la settimana comincia infatti con un accordo record che vedrà il chipmaker sotto il controllo di Softbank per ben 29,04 miliardi di euro (24.3 miliardi di sterline). ARM, lo ricordiamo, vanta la proprietà intellettuale di quasi tutti i chipset montati sugli smartphone di tutto il mondo, non li realizza direttamente, a farlo ci pensano i suoi partner come MediaTek, Qualcomm, Huawei e Samsung.
L’azienda giapponese è particolarmente attiva nel mondo dei media, delle telecomunicazioni (controlla l’operatore Sprint in USA), dei giochi e perfino della robotica. Di recente ha accumulato molto denaro con la vendita della software house Supercell (quella che ha realizzato Clash of Clans) a Tencent, ben $8.6 mld, ma ha anche messo in tasca $10 mld con la vendita di azioni Alibaba (di cui detiene ancora il 28%).
I diritti dell’accordo fruttano un capitale immenso, ancor più adesso che la concorrenza Intel (mai davvero pericolosa nel mondo smartphone) è praticamente uscita di scena. Intel che avrebbe pensato più di una volta all’acquisizione, anche se i numeri di quest’oggi fanno capire quanto gravoso dovesse essere l’accordo, soprattutto con la sterlina forte. E qui viene il bello, perchè proprio per la svalutazione della valuta si sarebbe concretizzato questo importantissimo passaggio: ARM è inglese e dopo il voto per la Brexit la sterlina è scesa del 15% rispetto allo yen, uno sconto imperdibile della quale ha approfittato proprio Softbank.
ARM ha fatto segnare un fatturato di ben $1 miliardo nel 2015, e il suo prezzo di vendita è stato 70 volte superiore ai suoi ultimi profitti netti. Una vera scommessa per Softbank, anche se il futuro sembra più che roseo vista la mancanza di un vero e proprio competitor sul mercato mobile: potranno pure calare le vendite di smartphone, ma ci saranno comunque più di 1 miliardo di chip ARM commercializzati ogni anno.
L’effetto Brexit ha iniziato a mietere le prime vittime, e la società più forte ha già fatto le valigie per Tokio. E’ l’inizio di una migrazione di massa delle più grandi società inglesi prima della reale separazione del Regno Unito dall’Europa? Staremo a vedere…