Ebbene sì: quattro giovani hacker americani hanno guadagnato milioni di dollari vendendo (in modo illegale) FUT Coins, la valuta virtuale del famosissimo gioco di calcio FIFA 17.
Per capire come hanno agito questi ragazzi è prima necessario comprendere il funzionamento dei FUT Coins: ogni qual volta si gioca una partita di calcio su FIFA 17, il game ricompenserà il giocatore con un certo ammontare di FUT Coins. Ammontare calcolato in base a determinate statistiche della partita appena giocata (numero di gol realizzati/subiti, vittoria o sconfitta, cartellini, eccetera).
I ragazzi sono stati in grado di creare un software che emulava una quantità enorme di partite in modo tale da guadagnare più FUT Coins possibili. La valuta virtuale non bastava però a soddisfare pienamente le aspettative degli hacker che, una volta acquisito un numero spropositato di FUT Coins, hanno deciso di venderle ad un prezzo molto più basso di quello proposto dalla casa sviluppatrice del videogioco, Electronic Arts, così da tramutare il tutto in soldi reali.
La battaglia di EA contro la vendita illegale di FUT Coins dura ormai da molto tempo e ha portato la casa videoludica ha prendere decisioni, anche drastiche, per impedire lo sviluppo delle monete: ne è un esempio il mercato dei giocatori, profondamente mutato rispetto all’edizione precedente del titolo e che non ha reso molto contenta la community.
Nonostante tutto, non è stata EA ad accorgersi della truffa. L’errore più grande commesso dagli hacker (o almeno da uno di essi) è stato comprare un’abitazione da circa 840.000 dollari in California. Il fisco statunitense ha subito notato questa anomalia e ha indagato sul nuovo proprietario scoprendo la frode.
Ora i quattro ragazzi rischiano fino a 20 anni di reclusione mentre EA è riuscita a recuperare circa 6 dei 18 milioni di dollari da essi guadagnati.