Samsung Electronics ha presentato il nuovo Smart Media Hub ottico “SE-208BW”, un device che, oltre a garantire le funzioni tradizionali di lettura e scrittura su CD e DVD, infatti, consente la connessione Wi-Fi e un’esclusiva applicazione, di inviare i contenuti tramite streaming direttamente a smartphone, tablet e PC.
Collegandolo a un cavo Ethernet LAN al primo utilizzo per l’installazione e il set-up della rete, inoltre, lo Smart Media Hub funziona come un punto d’accesso wireless ed è in grado di ampliare la portata della connettività all’interno di tutta la casa.
Agli utenti che possiedono TV con compatibilità DLNA, la nuova unità ottica di Samsung offre, inoltre, la funzione AllShare, che permette di utilizzare il menu del TV per sfogliare i contenuti presenti sul dispositivo con la possibilità anche di registrare i programmi televisivi più seguiti su supporti CD e DVD. Infine, attraverso la connessione wireless a smartphone e tablet, questo nuovo dispositivo permette di svolgere in completa sicurezza e comodità l’attività di backup dei propri dati su CD o DVD, senza la necessità di accendere apposta un notebook o un PC desktop. Samsung Smart Media Hub supporta, inoltre, Dynamic DNS, che permette all’unità ottica di lavorare come un Personal Cloud Server, semplicemente collegando un supporto di archiviazione esterna e un cavo Ethernet LAN.
La nuova unità ottica di Samsung è compatibile con i principali sistemi operativi, tra cui Win7 e Mac OS e sarà disponibile a partire da gennaio 2012 a un prezzo consigliato al pubblico di 129,00 euro (IVA inclusa).
Presentato lo Smart Media Hub ottico “SE-208BW”
GMail rimossa dall’App World!
A partire dal 22 novembre l’applicazione ufficiale di GMail per la posta di Google sarà definitivamente rimossa dall’App World, il market ufficiale di RIM per i propri devices BlackBerry. Verranno anche interrotte l’assistenza alla clientela e lo sviluppo, seppure l’applicazione resterà attiva nel caso in cui venga effettuato il download prima del 22 novembre.
GMail è una app nativa per gli smartphones dell’azienda canadese, e per consultare la propria casella di posta sarà necessario utilizzare il proprio browser ed accedere alla mobile Web app. La motivazione ufficiale fornita da Google attraverso il portale di supporto è da ricondursi agli sforzi che vengono portati avanti dall’azienda nell’implementazione della versione Web browser di GMail.
Google Plus apre alle aziende con Google Pages
Aziende su Google Plus grazie a Pages e integrazione con il motore di ricerca per un servizio business in grado di competere con Facebook.
Il social network Google Plus finalmente apre alle aziende attraverso Google Pages in una sfida diretta con quanto offerto da Facebook sul versante business. Da oggi, attività grandi e piccole, marchi e associazioni e chiunque abbia qualcosa da offrire ha a disposizione una nuova vetrina web per farsi conoscere e rimanere in contatto con utenti o clienti.
Grazie a Google+ Pages, gli utenti potranno seguire, commentare, condividere o siglare con un “+1” i contenuti di una Pagina, entrando in un rapporto di interazione con le realtà che scelgono di seguire.
Filo conduttore, i servizi offerti da Google, a partire dal motore di ricerca. Nasce così Direct Connect, una nuova funzionalità che permette agli utenti di ricercare realtà presenti in Google Plus aggiungendo un semplice “+” in fronte ai termini inseriti. Al momento i brand in grado di rispondere al richiamo sono piuttosto limitati (Toyota, Pepsi e Google, per citarne alcuni), ma il loro numero è destinato ad estendersi nel tempo.
Le aziende interessate possono creare una loro Pagina semplicemente compilando un form preimpostato, non molto dissimile come struttura da quanto già presente in Facebook. Una volta creati i contenuti, Google mette a disposizione gli strumenti per condividerli: link, aggiornamenti, promozioni, foto, video o anche incontri tramite chat.
Non manca ovviamente la possibilità di promuovere la propria Pagina attraverso il pulsante “+1” e strumenti per monitorarne il rendimento e scoprire così l’efficacia del proprio brand o attività su potenziali clienti e utenti affezionati.
Sono sempre più le aziende che investono in Online Advertising e Social Media marketing, nel nome di una rinnovata visibilità: se gli strumenti Google Plus si riveleranno efficaci, il servizio potrebbe rappresentare la spinta propulsiva necessaria alla consacrazione di un social network che, nonostante un avvio esplosivo, non sembra aver ancora trovato la strada maestra.
La costruzione delle pagine è cosa estremamente semplice: la semplice compilazione dei form messi a disposizione consente di portare online le proprie informazioni in tempi estremamente rapidi, aprendo così la possibilità di entrare in contatto con aziende o brand tramite immagini, messaggi, link, video e quant’altro. In questo la ricchezza di interazione è estremamente superiore a quella offerta da Twitter e si appresta a sfidare quella che è oggi l’offerta Facebook.
Alle aziende Google propone gli strumenti necessari per far propria la community, curarne il contatto e misurare la resa della propria attività nel tempo. Nella fattispecie:
- Condividi: le persone sono interessate ad aspetti diversi della tua attività. Che si tratti di novità, aggiornamenti, promozioni, link, foto o addirittura incontri dal vivo tramite chat video, Google+ ti consente di condividere facilmente i contenuti giusti con le persone giuste;
- Promuovi: spargi la voce. Inserisci il pulsante +1 dove vorresti che le persone consigliassero la tua attività, i tuoi prodotti o i tuoi servizi ad amici e conoscenti sul Web;
- Misura: qual è il rendimento della tua pagina e come fare per migliorarlo? Con Google+ è facile misurare il coinvoglimento degli utenti con il tuo sito e comprenderne gli effetti sul tuo brand e sulla tua attività.
La nuova funzione ha esordito in queste ore ed il tempo giocherà a favore di Google: soltanto con il moltiplicarsi delle aziende e del coinvolgimento il gruppo potrà sperare di raccogliere i frutti del proprio impegno “social”. Se fino ad oggi Google+ non è forse stato quel che il gruppo auspicava (nonostante le dichiarazioni di circostanza), il nuovo passo avanti è un fattore fondamentale per mettere a frutto l’impegno fin qui profuso. Tutto dipende dalla bontà dei contenuti e dalla bontà degli strumenti annunciati.
Ogni giudizio, insomma, è da rinviarsi alla comodità del senno del poi. Perché è solo col senno del poi che sarà possibile capire se la dinamica social si sarà “accesa”, regalando così a Google+ le medesime opportunità che hanno reso Facebook quel che è oggi.
Addio Steve
Mettiamo da parte un tutte le tecnologie, sia che siano Apple o no, da poche ore è stata annunciata la morte del grande Steve Jobs:
Keyforweb partecipa a questo dolore dedicando in completo sito alla vita dell’uomo che ha saputo usare.
«Siate affamati, siate folli»
Steve Jobs fu dato in adozione ancora in fasce.Lasciò l’università e fondò la Apple.
«Siate affamati, siate folli». La filosofia di vita di Steve Jobs è tutta contenuta nelle parole pronunciate nel 2005 davanti agli studenti dell’Università di Stanford. Un invito a provare, a rischiare.
L’INFANZIA – Jobs era nato in California a Green Bay, nel 24 febbraio 1955 e fu dato in adozione dai genitori naturali, l’americana Joanne Carole Schieble e il professore siriano Abdulfattah Jandali. Fu affidato ancora in fasce a una famiglia che avrebbe dovuto garantirgli un futuro migliore, consentendogli di iscriversi all’università. La coppia però si tirò indietro all’ultimo momento e Jobs fu così allevato da Paul e Clara Jobs, una coppia medio borghese di Santa Clara Valley, in California.
LA CARRIERA – Fin da bambino si mise in luce per le sue capacità scientifiche e si diplomò a 17 anni nel 1972 alla Homestead High School di Cupertino, dove quattro anni dopo sarà fondata Apple. Nello stesso anno si iscrisse al Reed College di Portland, per specializzarsi in informatica, ma dopo un semestre decise di abbandonare l’università, dove però continuò a seguire alcuni corsi. Nel 1974 Jobs coinvolse il suo ex compagno di liceo e amico Steve Wozniak e insieme il primo aprile 1976 fondarono Apple Computer: Apple I fu il primo modello prodotto, ne seguirono molti altri. Wozniak dopo un incidente aereo nel 1983 lasciò Apple e Jobs «arruolò» l’allora presidente di Pepsi, John Sculley. Una mossa pessima: a seguito dell’insuccesso del lancio di Apple III e degli attriti con Sculley nel 1985, Jobs lasciò la società per fondare Next Computer. Il 1995 è l’anno più difficile della storia di Apple. Il nuovo amministratore delegato Gil Amelio offre in licenza il sistema operativo di Apple ad altri produttori di pc, poi si fa da parte, ripescando Jobs, che torna alla guida della società nel dicembre 1996. Da lì in poi è la svolta: nel 2002 è la volta dell’iPod e dello sviluppo della piattaforma Itunes, il più grande mercato virtuale legalizzato di musica. Negli anni successivi arrivano l’iBook (2004), il MacBook (2005) ed il G4 (2003/2004), poi l’iPhone e l’iPad.
Fonte notizia il corriere della sera
LA MALATTIA – Nel 2004 Jobs parlò del cancro che lo aveva colpito, dicendo di aver superato il primo intervento e di non aver bisogno di chemioterapie. Anche in quei mesi a sostituirlo fu chiamato il suo braccio destro, Tim Cook. Nel 2009 subì un trapianto di fegato, dal quale secondo qualcuno non si riprese mai del tutto. Il 24 agosto scorso ha lasciato la guida di Apple, passando il timone a Tim Cook, che il 4 ottobre ha presentato iPhone 4S. Il giorno dopo, Steve Jobs è morto.
Google+, effetto apertura: 43,4 milioni di utenti
Google+ è letteralmente esploso da quando sono state aperte le iscrizioni, come una folla di shoppers davanti alle vetrine il primo giorno di saldi. Questa la valutazione di Paul Allen, cofondatore di Ancestry.com e statistico non ufficiale (ma molto ascoltato) del network di Mountain View, che dal suo profilo afferma di aver stimato in 43,4 milioni di utenti il popolo del social di Big G.
La stima è basata su un metodo di conteggio che prende in considerazione le ricorrenze dei cognomi, che si presuppone proporzionali a quanto lo sono nella società.La crescita di Google+ è passata attraverso diversi momenti, soggetti a diversi fattori. La caccia parossistica agli inviti portò nelle prime due settimane di luglio alla crescita da uno e dieci milioni di utenti. Nei primi di settembre gli utenti erano 28,7 milioni e venerdì scorso, 23 settembre, all’indomani della iscrizione libera, erano 37,8 milioni. Il fattore novità stava dunque rallentando, quando Google ha spalancato i cancelli. Il risultato è facile da calcolare: il 30% degli attuali iscritti è stato raccolto in due soli giorni. Il fattore libertà è quindi enormemente superiore alle strategie di ingresso ideate in questi mesi.
Quasi a difendere l’incredibile lentezza di Mountain View nel prendere questo tipo di decisioni, Allen ha ribadito la filosofia di Google: Google è una società che ha avuto la disciplina durata più di dieci anni di utilizzare una semplice e minimalista home page con un box di ricerca lungo per incoraggiare richieste complesse. Le modifiche ai collegamenti sono state sono molto rare. La popolarità della sua home page non l’ha portata a trasformarsi in un portale, con centinaia di link e annunci. Considerata questa disciplina, credo che le decine di milioni di persone che si iscriveranno troveranno sempre cambiamenti molto accuratamente testati, e non stridenti come quelli di altri social network. Google non ha fretta di cambiare il mondo: lo fa in modo regolare. Tutte le
testate e i blog più rinomati e attenti a questi particolari, come Mashable, All Things Digital o Search Engine Watch, hanno ripreso i dati di Allen, ma sono tutti concordi sul fatto che per ogni valutazione nel merito sia meglio aspettare. La prima settimana dell’era aperta potrebbe già dare indicazioni più precise sulla bontà di questa politica, e magari dare un giudizio definitivo su quella precedente.
Non solo. C’è molta curiosità di vedere come gli utenti si adatteranno alle tante novità di Facebook, ed eventualmente quanti decideranno di abbandonare e optare per la creatura di Google. Tuttavia, la grossa novità di Open Graph fa propendere perché per il momento i rapporti di forza restino pressoché immutati: la Timeline ha un suo fascino che ancora deve riversare i propri effetti sulla community da 800 milioni di utenti che Google vorrebbe intaccare.
Fonte notizia Futuro Digitale
Firefox 7 pronto al download
Firefox 7 è tra noi con una novità su tutte: occupa meno RAM rispetto alle precedenti versioni. Si tratta del concretizzarsi del progetto MemShrink, avviato dopo le pressanti richieste degli utenti e la competizione sempre più dura nel settore dei browser. Disponibile per Windows, Mac, Linux, Firefox 7 è anche su Android, dove compie ulteriori passi avanti.
Firefox 7 punta tutto su prestazioni e minor uso di memoria. La nuova versione del browser di Mozilla che è disponibile da alcune ore per Windows, Mac, Linux e android sembra finalmente dare un senso allo sviluppo accelerato inaugurato di Mozilla, che dalla versione 4 a oggi non aveva riservato grandi sorprese. “Dal 20 al 30 percento in meno della RAM occupata, a volte persino il 50 percento“, ha dichiarato Nicholas Nethercote, sviluppatore di Firefox. Il browser inizia a raccogliere i primi risultati del progetto MemShrink, avviato a metà giugno.
Il software impegnerà quindi meno il sistema, lasciando risorse libere per altre operazioni, ma nonostante il passo avanti c’è ancora bisogno di lavoro. Per questo quando aprite il browser dopo l’aggiornamento (o la nuova installazione) vi appare la richiesta – che potete accettare oppure no – di tracciare in modo anonimo le informazioni che riguardano le prestazioni. Mozilla, per migliorare ulteriormente il prodotto, vuole sapere come si comporta il browser in determinate situazioni che in laboratorio sono quasi impossibili da replicare e che, grazie a milioni di utenti, si possono monitorare e studiare. D’altronde non tutti usiamo le stesse estensioni, visitiamo le stesse pagine e gestiamo il browser allo stesso modo.
La telemetria invierà dati a Mozilla su quattro categorie: uso di memoria, numero di core della CPU, velocità di avvio e cicli occupati. È disponibile persino un add-on con cui potete vedere le statistiche raccolte da Firefox. Per rendere la raccolta dati trasparente, Mozilla permette anche di disabilitarla in un successivo momento, vi basterà entrare in Opzioni, Avanzate e rimuovere il segno di spunta alla voce “Invia dati relativi alle prestazioni” all’interno della sottoscheda Generale.
Gli altri cambiamenti di Firefox 7 per i computer desktop riguardano l’aggiunta di un nuovo backend di rendering per velocizzare le operazioni Canvas sui sistemi Windows. Mozilla ha inoltre migliorato la sincronia di segnalibri e password, che ora sono salvati quasi istantaneamente.
Una novità minore, ma che fotografa bene i tempi, riguarda invece la decisione di rimuovere il prefisso URL “‘http://”, nascosto di default. Completano il quadro altri miglioramenti di stampo prettamente tecnico e alcuni fix di sicurezza e stabilità (qui maggiori dettagli).Per quanto concerne Firefox 7 for Android (che potete scaricare dal Market o da qui), Mozilla ha migliorato il copia e incolla, permettendo di copiare un contenuto di un sito e incollarlo in altre applicazioni. È stato integrato il supporto ai processori multi-core, che stanno diventando sempre più comuni negli smartphone. Non è chiaro il grado di maturità nell’usare i core a disposizione.
La fondazione ha aggiunto un’azione nel menù di Android chiamata “Quit” (abbandona) che permette di uscire dal browser con un semplice tap (tocco). Quando riavviate Firefox potrete continuare la vostra esperienza di navigazione da dove l’avevate interrotta, ripristinando tutte le schede o solo alcune, a vostro piacimento.Infine, registriamo che anche in questa versione è stato ridotto l’uso di memoria ed è stato migliorato il supporto all’HTML5. Purtroppo il Flash player non è ancora supportato.
Fonte notizia Tom’s Hardware
Produttività garantita con Office su Windows Phone 7
Grazie a Microsoft Office Mobile, è possibile essere sempre connessi alla pianificazione e alla posta elettronica, nonché aumentare la propria disponibilità ed essere più produttivi.
Nuovo Nokia 701 con Symbian Belle
La conferenza stampa Nokia a Milano di oggi pomeriggio è stata anche l’occasione per l’annuncio ufficiale del nuovo Nokia 701, lo smartphone con sistema operativo Symbian Belle di cui nelle ultime settimane erano emersi numerosi dettagli. Il Nokia 701 è caratterizzato da un touchscreen da 3.5 pollici estremamente luminoso, grazie alla tecnologia ClearBlack che lo rende adatto ad utilizzo sia indoor che outdoor. Il cellulare misura 117.3 x 56.8 x 11 millimetri con un peso di 131 grammi, la dotazione del Nokia 701 comprende inoltre una fotocamera posteriore da 8.0 megapixel con flash a doppio LED e registrazione video HD, fotocamera anteriore VGA, connettività HSPA, Wi-Fi e Bluetooth, 8 GB di memoria interna espandibile con schede microSD, GPS con bussola digitale e jack da 3.5 millimetri per le cuffie. Così come gli altri nuovi smartphone il dispositivo è dotato di funzionalità NFC di sharing e pairing in modalità single-tap , che permette la condivisione dei contenuti e la trasmissione del suono in modalità wireless agli auricolari ed agli altoparlanti compatibili con la stessa tecnologia NFC. Il Nokia 701 sarà lanciato sul mercato nelle colorazioni Steel dark, Silver Light, Amethyst Violet e White. Pagina: 1 2
Google acquista il colosso Motorola
Un affare da 12,5 miliardi di dollari. Mountain View si butta sull’hardware? O è solo, ancora, un affare di brevetti?
Google sta acquistando Motorola Mobile, l’azienda produttrice di hardware per dispositivi Android con al suo attivo il maggior numero di brevetti importanti in tema di connessione cellulare.
Si tratta di un’operazione che ha spiazzato anche le più ardite speculazioni da fantamercato estivo: costerà a Mountain View 12,5 miliardi di dollari (due anni di suoi utili) e dovrebbe vedere il passaggio a Google anche della divisione video di Motorola, che ha tra i suoi clienti Comcast e altri grandi operatori TV.
Per la conclusione dell’affare dovrà attendersi la valutazione positiva delle autorità antitrust, per cui si parla della fine del 2011 o l’inizio del 2012, ma se tutto dovesse finire come previsto dalle parti, allora il panorama mobile riceverebbe una vera e propria scossa: a beneficiarne, per il momento, i mercati finanziari che sembrano ricevere dall’operazione una vera e propria boccata d’aria. L’azienda dell’Illinois, d’altronde, è stata premiata in base ai termini finali dell’accordo con un’offerta superiore al 63,5 per cento del suo valore totale e di conseguenza le sue azioni sono cresciute del 55,8 per cento.
Ancora nell’ottica dei brevetti è da vedere l’acquisizione: pur essendo solo il terzo costruttore Android, l’azienda ha un ampio portafoglio brevettuale, tanto che finora ha tenuto testa all’offensiva di Microsoft interessata a scucire a tutti i produttori di dispositivi mobile Android-based royalty per la violazione delle sue rivendicazioni.
Oltre a Redmond, poi, il sistema operativo mobile di Google e tutti i suoi produttori si trovavano ad affrontare una sorta di accerchiamento: il nervo scoperto del prodotto è quello dello proprietà intellettuale e nello status quo attuale si gioca tutto sulla grandezza del portafoglio brevettuale degli interessati.
E mentre Google, così come HTC e Samsung, sono sostanzialmente nuovi al mercato dei cellulari, o almeno non hanno un numero elevato di brevetti al loro attivo, Motorola si vanta di aver inventato i cellulari, e ha così un portafoglio tanto grande da avere potenzialità di deterrente nei confronti delle offensive dei concorrenti.
Proprio pochi giorni fa, d’altronde, il suo CEO Sanjay Jha si vantava di questa sua risorsa. L’intervento aveva spinto gli osservatori nella direzione opposta, vedendolo come una dichiarazione di forza e l’enunciazione di una nuova strategia offensiva da parte di Motorola: alla luce delle ultime notizie ha invece il sapore del banditore che vanta le doti dei suoi prodotti, anche se Mountain View dice di aver contattato prima l’azienda.
Sarebbe, in ogni caso, un grande banditore: se decidesse di lasciare Google nei prossimi due anni, dovrebbe ricevere una buonuscita (comprensiva della liquidazione delle azioni che detiene) superiore ai 60 milioni di dollari. E per la sua azienda ha ottenuto condizioni ottime non solo per quanto riguarda la valutazione totale, ma anche nell’assicurazione che nel caso in cui l’operazione non si concretizzi per volontà diversa dalla sua (per esempio per un parere negativo da parte dell’antitrust), Google si vedrà comunque costretta a versargli un indennizzo milionario.
Non è detto, d’altronde, che tale portafoglio brevettuale possa bastare a Mountain View: Motorola ha già perso una battaglia legale contro Apple, e Microsoft avendogli già fatto causa non ne sembra intimorita in senso assoluto. Così non è assicurato il valore difensivo dei suoi titoli. O almeno non una certezza per tutti gli osservatori che l’operazione valga i miliardi messi sul piatto da Mountain View.
Per questo con l’acquisto di Motorola non viene esclusa da Google neanche la produzione di dispositivi hardware propri. Dopo l’annuncio dei termini dell’accordo, Larry Page ha detto che il risultato sarà più smartphone e migliori per i consumatori: “Insieme possiamo creare una grande esperienza per i nostri utenti”. In ogni caso Motorola sarà amministrata da Mountain View separatamente da Google.
Fonte notizia Punto Informatico
Gmail sfida Skype! Chiamata vocale in 38 paesi
Google ha aggiunto il supporto per il suo servizio di chiamata vocale Google Voice su Gmail, servizio da oggi disponibile in 38 lingue in tutto il mondo. Gli utenti possono ora acquistare credito per chiamare anche in dollari canadesi, sterline o Euro, oltre ai già presenti dollari americani. Il gigante della ricerca Google aveva integrato la tecnologia Voice in Gmail lo scorso agosto, consentendo agli utenti degli Stati Uniti di effettuare gratuitamente telefonate nazionali e chiamate internazionali a basso costo. Il mese scorso Google ha aggiunto anche la possibilità di effettuare più chiamate da Gmail contemporaneamente, così come la possibilità di lasciare l’interlocutore in pausa e riprendere le chiamate successivamente.
Per promuovere il nuovo sbarco internazionale, Google ha anche abbassando i costi di chiamata verso più di 150 destinazioni.Oggi il costo per chiamare i telefoni cellulari nel Regno Unito, Francia o Germania è di 10 centesimi al minuto, 15 centesimi al minuto per chiamare i telefoni cellulari in Messico e 2 centesimi al minuto per chiamare qualsiasi numero di telefono in Cina e in India. Le chiamate interne verso gli Stati Uniti o in Canada saranno gratuite fino al 2011, mentre quelle provenienti da paesi esteri verso gli Stati Uniti o il Canada costeranno solo 1 centesimo al minuto.
Per quanto riguarda il nostro paese ecco le tariffe al minuto:
- Italia – Cellulare € 0,11
- Italia – Cellulare – H3G € 0,14
- Italia – Cellulare – Telecom Italia € 0,11
- Italia – Cellulare – Vodafone € 0,11
- Italia – Cellulare – Wind € 0,11
- Italia – Linea telefonica fissa € 0,02
Potete consultare il tariffario completo qui.
Vincent Paquet, Google Voice Product Manager, ha detto che il prodotto aggiornato “offre una migliore qualità grazie all’eliminazione dell’eco, alla qualità del suono migliore e alla riduzione del rumore.” La novità sarà disponibile in questi giorni, gli utenti vedranno apparire l’icona di un telefono verde in cima alla lista di chat.
Fonte notizia Techzilla
Windows Phone non supporta la reti nascoste
Windows Phone 7 non consente agli utenti di connettersi a reti Wi-Fi nascoste.
Qualcuno potrebbe non trovare interessante la notizia, ma chi ha delle reti Wi-Fi nascoste deve scendere a compormessi rendendole visibili per potervi accedere con il proprio Windowsphonino.
La funzionalità non si è mostrata finora in Windows Phone 7 Mango, ma Brandon Watson, attraverso il suo canale Twitter, in risposta ad una domanda, ha spiegato che questa funzionalità sarà inserita nell’RTM di Mango.
Un’ulteriore conferma arriva dalla build installata sul Fujitsu IS12T.
La schermata qui sopra mostra dove impostare la rete Wi-Fi nascosta, che permette fino a 3 SSID. È interessante notare che impostare l’SSID nascosto consuma la batteria più velocemente, cosa che potrebbe spiegare il perché non fosse stata inizialmente inserita la possibilità.
iPhone 3GS vicino al pensionamento?
Secondo alcune indiscrezioni provenienti dal Web, si fanno sempre più insistenti le voci che vorrebbero Apple intenzionata a rilasciare, quest’anno, due modelli di iPhone, uno dei quali sarà di tipo low cost, nel mentre sta per essere dismesso l’iPhone 3GS, ormai in servizio dal 2009.
Nello specifico, i carrier europei stanno ricevendo forniture molto limitate del 3GS, particolare confermato anche da un rivenditore nordamericano (che preferisce restare anonimo), il quale fa notare come le spedizioni di iPhone 3GS siano “inusualmente scarse” negli ultimi periodi.
In passato è accaduto che Apple limitasse la produzione di un modello poco prima di tirar fuori un nuovo prodotto, al contempo le scorte di magazzino del modello da mandare fuori produzione vengono passate nel canale “Refurbished” dell’Apple Store e questo è proprio ciò che sta accadendo all’iPhone 3GS, dunque è molto probabile che si sia vicini alla presentazione ufficiale dei due nuovi iPhone nominati ad inizio articolo.
Apple potrebbe lasciare trascorrere il mese di agosto per poi rilasciare i due nuovi modelli a settembre, oppure presentare poco dopo ferragosto le novità. Il modello low-cost, in particolare, sarà un’opportunità allettante per i fan della Mela, perchè dovrebbe poter essere acquistato allo stesso prezzo degli 3GS, pur offrendo caratteristiche superiori.