ASUS ha finalmente tolto il velo alla nuova gamma ZenFone 4, articolata in ben sei modelli indirizzati ad altrettante fasce di mercato. A margine della conferenza stampa di presentazione, il produttore taiwanese non ha mancato di snocciolare tutte quelle che saranno le strategie del futuro, ad incominciare da un punto di vista squisitamente software. Con ZenFone 4, ad esempio, ASUS promette di dare un vistoso taglio ai bloatware, ossia tutte quelle (fastidiosissime) applicazioni di terze parti pre-installate all’interno della ZenUI.
L’obiettivo è presto detto: alleggerire la personalizzazione e permettere agli utenti di poter far fronte sulla miglior esperienza d’uso possibile. Numeri alla mano, ZenFone 4 avrà soltanto 13 applicazioni pre-installate, tradotte in soldoni in un abbattimento del 63% di app bloatware incastonate all’interno degli smartphone ASUS di vecchia generazione corroborati dalla ZenUI 3.5.
Non soltanto rinunce (apprezzate, invero), ad ogni modo, dal momento che ZenFone 4 strizzerà l’occhio ad alcune funzionalità aggiuntive, pronte ad accondiscendere vari utilizzi. Si pensi, ad esempio, alle Twin Apps, che permetteranno agli utenti di poter utilizzare due account social su un dispositivo, oppure ai segnalibri di app boomarking. La novità più interessante è però legata agli aggiornamenti di sistema: anche qui ASUS ha promesso migliorie tangibili, e le premesse sono indubbiamente di rilievo: ZenFone 4 sarà aggiornato al nuovo sistema operativo Android O (in debutto il 21 agosto?), così come la precedente gamma ZenFone 3 smerciata lo scorso anno. Con la nuova release arriverà poi la <<picture-in-picture>>, che permetterà agli utenti di guardare i video in una finestra galleggiante.
Buone notizie, insomma, in vista del lancio dei nuovi modelli con i quali ASUS intende battagliare fino in fondo nell’apertissima lotta al segmento mobile.