Grazie ai funzionari di turno durante la cerimonia di apertura dei giochi olimpici 2018 sono state rivelate attività sospette sui sistemi informatici messi a punto per la gestione dell’evento tanto atteso. Gli organizzatori di PyeongChang hanno rivelato che alcuni servizi sono stati compromessi – tra cui Internet e TV – mentre gli atleti si trovavano alla parata.
L’attacco hacker messo a punto per l’inizio dei giochi olimpici 2018 è stato fortunatamente sventato dopo poco tempo dall’inizio – ha dichiarato Sung Baik – che conferma anche di conoscere la fonte, ma dopo essersi consultato con il Comitato Olimpico Internazionale è stato deciso di non rivelare la fonte alla stampa.
E’ quasi scontato puntare il dito contro la Russia, paese bandito dai giochi olimpici 2018 a causa degli eventi sul doping. Il paese incolpato ha già provato ad arginare le accuse sostenendo che la stampa occidentale condurrà delle “pseudo-investigazioni” senza prove, ma la parola dei russi ha un peso limitato a causa dei precedenti storici. Basti ricordare, infatti, l’attacco hacker avvenuto in occasione dei giochi estivi 2016 di Rio, quando sono stati pubblicati i file privati degli atleti partecipanti all’evento.
Nonostante la Corea del Nord si trovi a sole 50 miglia dalla location scelta per i giochi olimpici 2018, non ha sicuramente molti incentivi per prendere di mira l’evento sportivo. Attualmente vi è infatti una pace tra i due paesi e qualsiasi attacco andrebbe a rovinare questo status.
Chiunque sia il responsabile di questo spiacevole evento, gli attacchi hacker sono ormai all’ordine del gioco. Non ci resta che sperare che i giochi invernali possano proseguire senza intoppi e goderci il resto delle competizioni.