E proprio come tutti avevano previsto, anche Microsoft sta cominciando “silenziosamente” ad assecondare le normative del governo USA circa il ban di Huawei.
I primi segnali di questo allontanamento tra le due aziende sono iniziati già pochi giorni fa, subito dopo lo scoppio del caos mediatico generato dall’estromissione del colosso cinese dal mercato americano.
Andando sullo store ufficiale di Microsoft possiamo infatti notare la completa rimozione della pagina dedicata all’acquisto del Matebook X Pro, che allo stato attuale risulta irraggiungibile.
Qualcuno aveva ipotizzato che Microsoft sarebbe ricorsa in maniera drastica cessando addirittura la concessione della licenza del suo sistema operativo Windows, ma al momento le strade percorse dalla casa di Redmond per prendere le distanze dalla società cinese passano per via alternative.
Oltre al caso di Matebook X Pro infatti, Microsoft sembra aver rimosso dal sito ufficiale di Azure Stack il logo di Huawei, adesso non più presente all’interno del catalogo. Ricordiamo che Huawei ricopriva un ruolo importante all’interno del progetto, essendo sostanzialmente tra i principali fornitori degli hardware compatibili con il servizio cloud di Azure Stack.
The Verge ha cercato di entrare in contatto con Microsoft per avere spiegazioni in merito, ma l’azienda al momento non ha voluto esprimersi sulla vicenda, con un silenzio che forse vale più di mille parole.
Attualmente il ban imposto dagli Stati Uniti verrà sospeso per la durata di 90 giorni, durante i quali verrà concessa a Huawei la possibilità di fare scorta di tutti i componenti necessari per sopravvivere ai prossimi mesi.
Trump fa retromarcia?
Nel frattempo, il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, sembra pronto a ritrattare aprendosi nuovamente a Huawei attraverso gli accordi commerciali con la Cina, pur ribadendo la loro pericolosità.
La Cina dal canto suo ha risposto che vuole risolvere la questione attraverso vie amichevoli e diplomatiche, rimarcando però il comportamento scorretto degli USA nello sfruttare il potere statale per andare contro le società degli altri paesi.
Ken Hu, Deputy Chairman di Huawei, durante il suo intervento alla Conferenza sulla Cybersicurezza Nazionale di Potsdam, ha parlato dell’importanza di un sistema operativo Android per i device Huawei, che rappresentano un buon 20% della fetta di mercato in Europa.
In Europa, circa tre quarti degli utilizzatori di smartphone si affida a un dispositivo basato su Android. Huawei detiene circa il 20% di questo mercato. Pertanto questa decisione può avere gravi ripercussioni sui consumatori e sulle imprese che operano in tutta Europa
Non vogliamo costruire un nuovo muro commerciale, né tantomeno tecnologico.