Mentre nel Regno Unito si discute ancora la decisione da prendere nei confronti di Huawei, Western Digital ha comunicato ufficialmente la cessazione dei suoi rapporti con il colosso a cinese a seguito del ban da parte degli Stati Uniti.
Western Digital, che attualmente sulla piazza rappresenta uno dei principali fornitori di circuiti integrati, aveva siglato una partnership con Huawei lo scorso Aprile.
Alleanza durata quindi relativamente poco, come confermato direttamente dal CEO WD Steve Milligan durante la sua partecipazione al Nikkei Global Digital Summit 2019 tenutosi a Tokyo.
Ovviamente la chiusura del rapporto è stata più che altro una “costrizione” per aderire alle normative imposte dal governo americano. Si tratta di una perdita importante per le forniture di Huawei, dato che Western Digital si occupava della consegna di hard disk, SSD e altre tipologie di memorie centrali nella produzione hardware.
Nel Regno Unito intanto si dibatte ancora il caso, e il paese si ritrova ancora bloccato nel limbo delle valutazioni, mentre il ministro inglese Jeremy Wright afferma che si cercherà comunque di tenere in considerazione le decisioni degli americani, trattandosi comunque di una nazione alleata, con al centro del dibattito la questione delle reti 5G interconnesse.
Intanto, restando sempre nell’ambito del ban degli Stati Uniti, Huawei pare abbia velocizzato i lavori sullo sviluppo del suo sistema operativo proprietario, che andrà a sostituire Android nel momento in cui Google cesserà la concessione della licenza, e stando alle informazioni diffuse da Global Times, Huawei potrebbe concederlo anche ad altre aziende.
Pare infatti che altri colossi cinesi, tra i quali si annoverano Xiaomi e OPPO, starebbero attualmente collaborando alle fasi di testing del nuovo OS, probabilmente in maniera precauzionale per evitare di essere tagliati fuori nel caso in cui Google decidesse di cessare la concessione della licenza Android.
Si parla di circa 1 milione di dispositivi già distribuiti, con il nuovo sistema operativo installato, che saranno utili alle aziende cinesi per testare sul campo le capacità dell’OS sviluppato da Huawei, di cui al momento si conosce un solo, ma importantissimo dettaglio: è stato sviluppato per emulare le capacità di Android così da renderlo compatibile con tutte le applicazioni disponibili sul mercato.
Come avevamo già scritto in passato, la reazione di Huawei al ban avrebbe portato ovviamente ad una decisione del genere, e non sorprende che altre aziende vogliano adottare il suo OS per fronteggiare il pugno di ferro degli Stati Uniti nei loro confronti