Google è pronta a darci un taglio importante con le applicazioni a 32bit visto anche come i dispositivi dotati di processori a 64bit siano praticamente diffusissimi. Tuttavia, anche se in quantità minore, ci sono ancora prodotti basati su SoC a 32bit, motivo per il quale pur continuando a spingere verso i 64bit la casa deve comunque essere equilibrata.
Google vuole cercare di spingere i dev verso i 64bit
Recentemente la casa ha postato un nuovo aggiornamento al’interno del suo Blog degli sviluppatori Android in cuiviene espressamente dichiarato che:
“Entro agosto 2019 le applicazioni per essere accettate all’interno del Play Store dovranno contenere librerie native compatibili con i 64bit, in aggiunta alle loro versioni a 32bit. Inoltre, all’inizio del 2018, Play inizierà a aggiungere una piccola quantità di metadati di sicurezza su ciascun APK per verificare ulteriormente l’autenticità dell’app. Non è necessario intraprendere alcuna azione per questo cambiamento”
L’idea è praticamente quella di far coesistere il supporto delle app a 32bit e 64bit. Nei prossimi mesi verranno comunque rilasciati dispositivi di fascia ultra bassa che supporteranno questo tipo di app più vecchie, ma in ogni caso gli sviluppatori non potranno realizzare unicamente versioni a 32bit delle loro app. Il salto definitivo, quindi con la relativa eliminazione delle app “obsolete” dovrebbe arrivare entro e non oltre il 2021.