Il Blue Whale è nato il Russia, si tratta di un “gioco dell’orrore” che purtroppo è arrivato anche in Italia è sta portando sempre più adolescenti a suicidarsi. Un catastrofico gioco che prevede di seguire per 50 giorni regole ben precise per poi finire il tutto con un salto nel vuoto dal palazzo più alto della vostra città. Ne hanno parlato anche Le Iene in un servizio pubblicato di recente che ha praticamente sconvolto i telespettatori ed il popolo del Web. Si tratta di un argomento forte e riuscirne a parlare davvero difficile.
Blue Whale, il pericoloso gioco che porta al suicidio
Purtroppo gli adolescenti vanno tutelati e seguiti, si tratta forse del periodo più “pericoloso” perché la mentalità dei ragazzini può essere influenzata molto facilmente. Ma come si gioca? In cosa consiste questo rito, perché alla fine stiamo parlando di un vero e proprio rito in cui vanno seguite per 50 giorni regole ben precise. Sono proprio queste regole a portare giorno dopo giorno i ragazzini al suicidio. Un ragazzino che decide di prendere parte al Blue Whale si impegna al raggiungimento di una serie di obiettivi. Questi obiettivi vengono impostati da una figura macabra che avrà un ruolo fondamentale nel percorso del Blue Whale: il curatore.
Questa figura guiderà i ragazzi lungo i 50 giorni fino al suicidio e schematicamente avranno giorno dopo giorno alcuni compiti da dover adempire, per esempio:
- Tagliarsi la mano ed inviare la foto a questa figura detta “Curatore”;
- Alzarsi alle 04:20 del mattino e guardare in serie video psichedelici;
- Tagliarsi il braccio lungo le vene, ma non fino in fondo, mandare poi la foto al curatore.
Come è possibile intuire si tratta di un qualcosa di davvero catastrofico che porta dopo 50 giorni al suicidio del giovane dal palazzo più alto che riesce a raggiungere. La cosa è ancora più impressionante perché il suicidio avviene agli occhi degli altri giovani che devono documentare il tutto. Se i giovani riescono ad attuare il tutto vengono considerati degli eroi, è praticamente questo che spinge i ragazzi a fare queste cose orribili dopo aver ricevuto un vero e proprio lavaggio del cervello. Fino ad oggi il Blue Whale ha causato un numero esageratissimo di morti, di certo se non controlleremo i ragazzi cercando di captare se qualcosa non va ce ne saranno molti altri. State quindi attenti, tenete gli occhi aperti ma allo stesso tempo non opprimete i ragazzi, peggiorereste solo le cose. Come ha consigliato la madre di una delle vittime “Cercate di far sentire i vostri ragazzi amati“.
Non potrei essere più d’accordo
Alvaro, l’asolescenza è un periodo delicato , sensibilibile e vulnerabile per tutti i ragazzi senza necessariamente soffrire patologie!! La rete è una giungla nel quale ogni genitore “deve” monitorare e aiutare i propri figli nella giusta navigazione…
Certo che anche se ragazzino, uno che decide di seguire un gioco del genere bene non sta.
Certo che anche se ragazzino, uno che decide di seguire un gioco del genere bene non sta.