Il ritorno alla fatturazione mensile continua a tener banco sulla scena della rete, tra rincari provocati a danno dei consumatori e, all’esatto opposto, soluzioni assai più accomodanti e vantaggiose messe a punto da qualche società. L’AGCOM continua a portare avanti la battaglia a difesa degli utenti, orchestrando iniziative e intimazioni a danno delle società che operano nel settore della telefonia mobile. E’ infatti delle ultime ore la diffida messa a punto dal Garante e indirizzata a TIM, Vodafone, Fastweb e Wind Tre. L’oggetto del contendere è abbastanza semplice: un risarcimento come effetto della bolletta a 28 giorni.
In pratica, l’AGCOM ha chiesto sostanzialmente di restituire ai consumatori i soldi pagati in più, a fronte di una strategia quasi a “tavolino” messa invece sapientemente a punto dai maggiori operatori telefonici. Con tutte le conseguenze in termini di poca trasparenza verso gli stessi utenti. Secondo il garante, le società di telecomunicazioni avrebbero dovuto adeguarsi alla fatturazione a ciclo mensile a far data dal 23 giugno 2017, cestinando di fatto sin da subito la bolletta a 28 giorni.
Un esempio può senz’altro esser efficace per capire l’oggetto del contendere. In pratica, una ipotetica fattura decorrente dal 23 giugno avrebbe dovuto coprire, in base alla delibera dell’AGCOM, una data promozione fino allo spirare del giorno 22 luglio. Quindi 30 giorni, come effetto diretto del ritorno alla fatturazione mensile. La realtà ha messo invece in evidenza un fattore diametralmente opposto: gli operatori hanno sostanzialmente continuato ad applicare la bolletta a 28 giorni e, nel caso di specie, far chiudere la promozione il 20 luglio. La conseguenza? Due giorni in meno “rosicchiati” a danno dei consumatori.
Secondo il Garante, la mossa messa in atto dagli operatori ha determinato per gli utenti una perdita dei servizi che, alla fine della fiera, erano comunque stati pagati. Ecco perché l’AGCOM ha chiesto alle quattro principali società di telecomunicazioni di dar dei giorni gratis in fattura a tutti i consumatori che chiedono un rimborso. Lo sconto si calcola a far data dal 27 giugno 2017, ossia quando il Garante dichiarò l’obbligatorietà del ritorno alla bolletta mensile. L’iniziativa sarà diversa per ogni cliente ed è sottoposta ad un tetto massimo di 15 giorni. Quindi, se una fattura avrà decorrenza dal primo al 30 aprile (fatturazione mensile) e, acclarato lo sconto pari a 15 giorni, nel caso di specie la bolletta dovrà essere posticipata dal 16 aprile e il periodo fatturato si prolungherà fino al 15 maggio (30 giorni).
FONTE: Ilgazzettino