Home News Brutta figura per Apple: Siri non risponde più alle domande sulla musica se non si è abbonati ad Apple Music

Brutta figura per Apple: Siri non risponde più alle domande sulla musica se non si è abbonati ad Apple Music

0
Brutta figura per Apple: Siri non risponde più alle domande sulla musica se non si è abbonati ad Apple Music

Ancora problemi per Apple, dopo il rischio di una class action per la funzionalità Wi-Fi Assist di iOS 9, arriva una brutta figura, che potrebbe però anche portare ad una sanzione per la casa di Cupertino: la famosissima Siri, l’assistente vocale tutto fare di Apple, non risponde infatti più alle domande sulla musica se non si è abbonati al servizio a pagamento Apple Music.

La denuncia è stata lanciata da Tom Conrad, uno degli ideatori del servizio di streaming musicale in abbonamento, Pandora, diretto concorrente proprio di Apple Music, il quale ha twittato una botta e risposta con Siri: alla domanda su quale fosse la canzone più popolare negli Stati Uniti, Siri infatti ha risposto che non era possibile effettuare la ricerca nella classifica statunitense in quanto non presente un abbonamento ad Apple Music.


https://twitter.com/tconrad/status/658682973680603136/photo/1?ref_src=twsrc%5Etfw

Anche altri utenti e sopratutto il noto sito The Verge hanno effettuato ulteriori test confermando quanto affermato da Conrad, aggiungendo che non solo Siri si rifiuta di fornire informazioni se non si è abbonati ad Apple Music, ma non da neanche l’accesso automatico ad i classici motori di ricerca per aiutare gli utenti a trovare una risposta alle domande poste.

Ricordiamo che Apple Music è il servizio di streaming musicale in abbonamento, lanciato della casa di Cupertino lo scorso giugno, con un costo di 9.99€ al mese o 14.99 per il piano Famiglia e che in breve tempo ha già superato quota 15 milioni di utenti, di cui 6.5 milioni a pagamento.

Apple al momento non ha rilasciato dichiarazioni ufficiali in merito, ma sicuramente la vicenda non giova sicuramente all’immagine dell’azienda che tra l’altro ora rischia di incappare in pesanti sanzioni per aver violato le norme dell’antitrust, che potrebbe aprire un inchiesta di sospetto abuso di posizione dominante, come già in passato fatto nei confronti di Microsoft e del suo browser Internet Explorer.

Rimanete con noi per ulteriori informazioni sulla vicenda.

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here