Caso Weinstein, Twitter boicottato: la risposta di Jack Dorsey

Di recente, alcuni utenti hanno iniziato un boicottaggio di 24 ore della piattaforma Twitter dopo che l’azienda ha sospeso l’account dell’attrice Rose McGowan, lanciando hashtag #WomenBoycottTwitter.

Il motivo per cui Twitter ha temporaneamente sospeso l’account di McGowan all’inizio di questa settimana è stato attribuito alla pubblicazione di un numero di telefono privato in uno dei suoi Tweet. In questi giorni l’attrice sta condividendo numerosi post dove afferma che all’età di 23 anni subì delle molestie sessuali da parte del produttore Harvey Weinstein, e di aver ricevuto da lui un risarcimento da 100.000 dollari. L’attrice ha inoltre accusato pubblicamente il collega Ben Affleck di essere a conoscenza dell’accaduto e di aver cercato di convincerla a ritirare le accuse.

Il social dei microblog si è vista costretta a prendere atto della situazione ed il CEO Jack Dorsey ha promesso che prenderà una “posizione più aggressiva” nell’applicazione delle sue regole, e che inizierà a lanciare nuove linee guida nelle prossime settimane per cercare di frenare alcuni dei comportamenti indesiderati che compaiono sulla piattaforma.

Mentre l’ account di McGowan è stato alla fine ripristinato, l’incidente ha messo in evidenza il problema su come Twitter affronta l’abuso sulla sua piattaforma. In una serie di otto Tweet, Dorsey ha ammesso che il comportamento della piattaforma mette a tacere le opinioni : “Abbiamo lavorato intensamente negli ultimi mesi e oggi ci siamo concentrati su alcune decisioni critiche”, ha affermato il CEO, aggiungendo che hanno “deciso di adottare una posizione più aggressiva nelle regole e nel modo di applicarle”, e che nelle prossime settimane introdurranno “nuove regolamentazioni in merito a: progressi sessuali indesiderati, nudità non consensuale, simboli di odio, gruppi violenti e tweet che glorificano la violenza”.

Un portavoce di Twitter ha affermato che l’azienda non ha alcun commento da rilasciare oltre a quanto già affermato da Dorsey nei suoi Tweet, ma che a breve verranno rilasciati ulteriori dettagli circa le nuove regole del social.

Riassunto del caso Weinstein

Harvey Weinstein, 65 anni, famosissimo produttore di Hollywood da oltre 30 anni è finito in questi giorni al centro di un pesantissimo scandalo: l’uomo stato accusato di molestie sessuali da decine di attrici.

Lo scandalo è scoppiato dopo l’articolo del New York Times dello scorso 5 ottobre 2017, dove si legge che l’uomo avrebbe molestato decine di modelle, dipendenti e attrici. Oltre a riportare diverse email e documenti legali, il quotidiano riporta numerose testimonianze. La prima a denunciare il tutto è stata la star di “Streghe”, Rose McGowan, subito seguita Ashley Judd.

Poco dopo, sui social e sui vari magazine si sono accodati i racconti di altri personaggi noti, come Angelina Jolie: “Ho ricevuto in gioventù avances non desiderate, e respinte, in una stanza d’albergo. Ho quindi scelto di non lavorare più con lui. Questo comportamento verso le donne in qualsiasi campo, in qualsiasi Paese è inaccettabile”, Gwyneth Paltrow: “Avevo 22 anni, mi mise le mani addosso, mi spinse verso la camera da letto, in cerca di un massaggio. Ero una ragazzina, ero pietrificata”, Cara Delevingne: “C’era un’altra donna e pensai di essere al sicuro. Ma lui ci chiese di baciarci. Lo fermai e riuscii a uscire dalla stanza”, e ancora Léa Seydoux, Mira Sorvino, Rossana Arquette e molte altre.

Tra le vittime di Weinstein compare anche Asia Argento, la quale racconta la sua esperienza vissuta a 21 anni: “Mi ha chiesto di fargli un massaggio, e poi mi ha costretto ad aprire le gambe e a subire un rapporto orale. Dopo quel giorno, quando lo guardavo negli occhi mi sentivo debole. Dopo la violenza, lui aveva vinto”. I due hanno continuato a frequentarsi per qualche anno con rapporti consenzienti ma “non sani”, afferma la star:Non ho detto nulla finora perché avevo paura che Weinstein potesse distruggermi come ha fatto con molte altre persone. Che potesse rovinare la mia carriera”.

A causa di tali dichiarazioni numerosi italiani l’hanno accusata di  “non aver parlato subito”. L’attrice ha risposto alle critiche postando su Instagram una foto che la ritrae con il dito medio alzato accompagnato dalle seguenti parole: “Questo dito medio è per quegli italiani – ripeto: italiani, che accusano di essermi cercata la violenza subita da ragazza perché non sono scappata e perché non ho denunciato prima. Vergognatevi, tutti. Siete dei mostri”.

Nel frattempo si è creato il vuoto intorno al produttore che ha perso il lavoro e sua moglie  Georgina Chapman, la quale ha dichiarato: “Il mio cuore è infranto al pensiero di tutte le donne che hanno sofferto per azioni imperdonabili. Ho deciso di lasciare mio marito. Prendermi cura dei miei figli è la priorità”. Anche numerosi personaggi di spicco da sempre suoi amici hanno condannato pubblicamente il suo comportamento, come Meryl Streep, George Clooney e anche politici come Hillary Clinton e Barack Obama.

Weinstein ha chiesto pubblicamente scusa in un’email: “So che il consiglio di amministrazione dell’azienda vuole licenziarmi. Questo è sbagliato, tutto ciò che chiedo loro al momento è: lasciatemi prendere una pausa e fare una dura terapia e un trattamento psicologico. Lasciate che io possa riprendermi dandomi una seconda chance”.

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