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Cassazione: siti responsabili dei commenti offensivi

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Cassazione: siti responsabili dei commenti offensivi

Tutto comincia nel 2009, quando sul sito Agenziacalcio.it un lettore scriveva un commento offensivo sul forum del sito, rivolto a Carlo Tavecchio, presidente della Federazione Italiana Gioco Calcio, definito nel commento come “emerito farabutto” e “pregiudicato doc”.

Agenziacalcio.it è stato citato in giudizio, assolto in primo grado e condannato al secondo. Ora la condanna è stata confermata dalla Corte di Cassazione che si era già espressa in modo simile nel 2014 con un altro sito web. Adesso gestore del sito è stato condannato a pagare una sanzione di 60 mila euro a Tavecchio, per “concorso in diffamazione“.

Per la Cassazione il gestore è colpevole perché doveva essere a conoscenza dell’esistenza di quel commento, dato che il suo autore gli aveva mandato un’email contenente il certificato penale di Tavecchio. Tuttavia l’imputato ha affermato di aver saputo dei commenti solo quando la polizia gli ha notificato il sequestro del sito.

Fulvio Sarzana, avvocato penalista specializzato in diritto su internet, ha commentato l’accaduto: “Adesso, con questo orientamento che per la prima volta arriva in Cassazione, rischia di essere molto difficile gestire un sito web che abbia commenti. I gestori dovrebbero controllare ogni commento, chiedersi se può essere o no diffamatorio. Anche di quelli non anonimi. Il gestore sarà costretto a scegliere tra il minore dei mali. Rischiare una condanna, scegliere di censurare preventivamente commenti o togliere questa possibilità agli utenti, con grave danno alla libertà di espressione”

La sentenza rischia di avere ricadute notevoli sul sistema dell’informazione web: bisognerà vedere se lo stesso principio potrà essere applicato anche per i commenti degli utenti sotto i post di Facebook o se per quei casi la responsabilità possa ricadere sul social network.

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