WhatsApp risulta essere l’app più scaricata e utilizzata da tutti i possessori di smartphone, con circa 900 milioni di utenti al mese, ma Messenger, popolare chat incorporata e poi scorporata da Facebook, tallona da vicino la primatista assoluta, con un bacino di utenza che, durante lo scorso anno solare, ha raggiunto la bellezza di 800 milioni di fruitori su base mensile.
Per quanto le applicazioni per cellulare abbiano ormai raggiunto uno spettro quasi infinito ed esista un’app preposta ad ogni funzione immaginabile, ad andare per la maggiore continuano ad essere le chat via internet, sistemi che consente di bypassare allegramente i tradizionali sms e i costi proposti dagli operatori telefonici, mandandoli praticamente in disuso.
A comunicare con soddisfazione la notizia è David Marcus, vicepresidente del social network di Zuckerberg: Messenger lo chiama “assistente digitale virtuale” e spiega che è in fase di sperimentazione da qualche mese. Secondo Marcus, si tratta di uno strumento basato sull’intelligenza artificiale ma istruito e supervisionato da persone. Ad essere meno rilevanti, sempre secondo il manager, saranno anche le applicazioni delle aziende, sostituite dalle conversazioni. Le interazioni sono le app:
“Stiamo vedendo un cambiamento di paradigma nel modo in cui le persone interagiscono, e pensiamo a come possiamo aiutare gli utenti ad interagire con le imprese e servizi per acquistare gli oggetti (e poi comprare ancora di più), ordinare corse, acquistare biglietti aerei e parlare con il servizio clienti”.
Marcus prevede che nel prossimo futuro SMS e messaggistica diverranno sempre meno importanti al confronto con una comunicazione più multimediale e soprattutto multi-servizio. Messenger infatti ora consente di effettuare pagamenti online, prenotare una corsa su Uber, giocare e molto altro ancora. Anche se Whatsapp rimane in testa, Marcus è convinto della continua ascesa del suo prodotto e di un probabile ed imminente sorpasso, ritenendo che molte aziende presto utilizzeranno l’app per personalizzare i propri servizi e assicura che lo sviluppo di nuove tecnologie come l’assistente digitale continuerà a ritmo serrato. Staremo a vedere.