Finalmente sono a disposizione maggiori dettagli e si può fare maggiore chiarezza circa Apple Pay, il nuovo sistema di pagamento by Apple che ha concentrato su di sé l’attenzione dei media da quando è stato annunciato la scorsa settimana. Prima di tutto una cosa è certa: con Apple Pay l’azienda di Cupertino accede finalmente in modo diretto al mondo finanziario, ed essendo una nuova arrivata che vanta un vastissimo mercato, ha buone probabilità di apportarvi dei significativi cambiamenti.
Una delle trasformazioni più rimarchevoli potrebbe essere rappresentata dalle commissioni legate alle transazioni non in contanti: invece di applicare una tariffa esosa, Apple detrarrà dal conto dell’utente soltanto 15 centesimi per ogni transazione del valore di 100 dollari (ossia una commissione dello 0,15%, qualcosa di molto inferiore al 2,75% che servizi come Square prevedono per simili operazioni).
È anche interessante notare come Apple sia riuscita a negoziare tariffe più basse di quelle che di norma le banche partecipanti all’iniziativa accettano per le transazioni tramite carta di credito. Come è stato possibile? A quanto pare le banche sono convinte che Apple Pay incoraggerà le operazioni finanziarie a tal punto da permettere loro di estendere considerevolmente il loro volume d’affari, acquisendo le transazioni che non sono passate per le loro carte di credito.
In effetti Apple Pay ha ottenuto un enorme supporto da parte delle imprese commerciali (catene al dettaglio come Starbucks, McDonalds e Walgreens. solo per citarne alcune, sosterranno senz’altro il progetto), nonostante alcuni illustri rivenditori quali Wal-Mart e Best Buy si dichiarino non intenzionati ad accettare il nuovo sistema.
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