TIM ha tenuto la sua conferenza stampa per presentare e discutere degli ultimi risultati registrati dall’operatore negli ultimi mesi.
Eviteremo di disquisire di tutto, ma ci limiteremo a riportare le note più importanti discusse in sede di conferenza, tra cui il 5G, di cui l’operatore ha lanciato le prime tariffe durante il mese di Luglio.
L’Amministratore Delegato Luigi Gubitosi ha definito l’arrivo del 5G un momento strategico e importante, poiché ha permesso a TIM di mantenere la sua promessa agli stakeholder, ovvero l’inversione del trend negativo dell’ARPU mobile, che nel corso del secondo trimestre ha visto un leggere recupero dopo i cali segnalati nei periodi precedenti.
Il fantomatico accordo con open fiber al momento resta avvolto dal mistero, con l’AD che si è semplicemente limitato ad affermare l’esistenza di un’opzione presentata al Consiglio di Amministrazione. Gli accordi sono attualmente ancora in corso, tuttavia sono questioni private di cui al momento l’operatore non intende sviscerarne i dettagli prima di aver raggiunto qualcosa di concreto.
Gubitosi ha comunque voluto rassicurare gli azionisti sulla volontà di ottenere dei ricavi vantaggiosi da questo accordo con Open Fiber.
Infine TIM ha confermato di aver raggiunto finalmente una partnership con SKY che permetterà all’operatore di vendere i pacchetti in bundle per la piattaforma Sky OnLine.
Ma non è tutto, perché sempre sul piano dei contenuti digitali, TIM ha confermato anche di aver stretto altri accordi distributivi con partner decisamente importanti, quali Amazon, Discovery, Mediaset e Netflix.
Parlando invece dei numeri mobile, attualmente TIM di una base clienti pari a 31,662 milioni nel secondo trimestre del 2019, con un calo di 86.000 unità rispetto al trimestre precedente. Le SIM Human sono calate di 300.000 unità, mentre le not human invece sono incrementate di altre 214.000 unità.
A corredo dei risultati, TIM segnala che l’operatore virtuale Kena Mobile ha raggiunto il traguardo di 50.000 nuovi clienti nel secondo trimestre del 2019.
Nell’ambito della rete fissa, i ricavi restano positivi con un +2,2%. A questo proposito l’operatore telefonico ha voluto sottolineare che la linee in fibra sono a quota 6,3 milioni, in aumento del 5,6% trimestre su trimestre; anche l’ARPU consumer aumenta dell’8,3% anno su anno (a 35,7 euro al mese) e il broadband del 17,2% anno su anno.
Pare infatti che l’operatore stia notando un notevole incremento nel segmento fisso, a discapito di quello mobile.
In termini di wholesale domestico sono stati riscontrati ricavi in aumento del 11,4%, che secondo TIM sono frutto proprio dei prezzi altamente competitivi presenti sul mercato, ma anche dalle ottime performance della linea. Insomma, si riconferma un punto di riferimento per il mercato italiano.
Per il futuro TIM continuerà a puntare sulla riduzione del debito, cercando di incrementare il ritorno sull’investimento, proseguendo con la stabilizzazione dei ricavi e sul taglio dei costi. Un lavoro di ottimizzazione sui costi che si rifletterà anche su una maggiore attenzione alla rete fissa.