Per chi ancora non ne fosse a conoscenza, l’assistente virtuale che oggi identifichiamo come Siri, in precedenza, era un progetto della SRI International, iniziato nel lontano 2008. Subito l’azienda di Cupertino rimase colpita dalle funzionalità che esso portava, ed è per questo che decise di acquisirlo, per poi trasformarlo in quello che tutti noi conosciamo.
Winarsky, co-fondatore del “primo” Siri, ha deciso di commentare la strada che Apple sta percorrendo riguardo allo sviluppo dell’assistente virtuale, criticando la troppa rapida nell’apportare migliorie e funzioni aggiuntive.
Il funzionamento principale infatti, sempre secondo le dichiarazioni del fondatore, si basava su un utilizzo legato per lo più in ambito di intrattenimento e viaggi. Siri era nato con lo scopo di aiutare gli utenti a scoprire attrazioni nelle vicinanze e scegliere la strada migliore da prendere nel caso in cui un volo venisse cancellato o rimandato.
La perfezione di Siri non arriverà mai?
Apple invece ha scelto di trasformare Siri in un assistente che riesca a coprire più ambiti della vita quotidiana, non riuscendo però a rendere perfetto alcun aspetto. Winarsky afferma che l’idea non è assolutamente sbagliata, ma l’azienda dovrà rivedere le tempistiche di rilascio di determinate funzioni. Il modo migliore di procedere infatti è quello che va a perfezionare prima un determinato servizio in modo che questo possa essere utilizzato senza intoppi.
In definitiva, il “padre” dell’assistente virtuale installato oggi su iOS e macOS, si esprime a sfavore della perfezione che Apple cerca in Siri, in quanto sarebbe impossibile da raggiungere.
FONTE: Mac Rumors