In un convegno svoltosi la scorsa settimana a San Francisco, il CEO di Cyanogen Kirt McMaster ha espresso un’opinione leggermente agguerrita riguardo a Google e il suo controllo sul sistema operativo Android, e una visione di sfida in base alla quale Cyanogen potrebbe costruire un sistema operativo Android che non preveda Google nel quadretto.
McMaster ha iniziato il suo discorso con “Sono l’amministratore delegato di Cyanogen. Noi stiamo cercando di svincolare Android da Google“.
Egli ha inoltre spiegato che Cyanogen sta sviluppando una versione di Android destinata ad essere aperta a tutti i livelli. Qualcosa che altri sviluppatori e partner possano utilizzare per creare i propri servizi strettamente integrati. Pensate a un prodotto che sarebbe in grado di competere con Google Now, tanto per farvi un’idea.
Secondo McMaster l’obiettivo sarebbe proprio quello di coinvolgere più partner e startup dedicate al mondo hi-tech, in grado di integrare all’interno del sistema operativo servizi e applicazioni che non siano per forza di cose provenienti da Google o Apple. Con un Android svincolato da Google, le nuove imprese avrebbero una chance di crescere e dar vita a un mercato prospero.
Cyanogen non sembra preoccupata del fatto che Google potrebbe non vedere di buon occhio questa strategia, dal momento che progetta un futuro in cui operi in maniera totalmente svincolata da Mountain View. McMaster afferma che Cyanogen avrà entro 18 mesi un App Store del tutto proprio. Poi è ovvio che nulla possa impedire a Google di ostacolare i piani di Cyanogen.
Per ora non è dato sapere in che modo Cyanogen intenda concretizzare questa “visione”, considerando quanto attualmente sia dipendente da Google e dai suoi servizi (compreso il controllo esercitato dall’azienda sulla piattaforma). Anche i progetti open source hanno bisogno di un qualche apparato centrale che interagisca con un ecosistema: Ubuntu ed il progetto Android Open Source ne sono un ottimo esempio.
Poi, qualsiasi cosa Cyanogen farà, verrà sicuramente sollevata la questione di come verranno sfruttate le tecnologie o le tecniche brevettate: Android potrà anche svincolarsi, ma non senza un prezzo. Anche le aziende che non sono direttamente legate all’AOSP, come Microsoft, ricevono delle commissioni sui diritti per i brevetti che sono utilizzati da Android. Staremo a vedere in futuro quale piega prenderà la cosa. E voi che ne pensate?