Dai nomi ai quiz, la truffa su Facebook continua: l’allarme della Polizia Postale

Non è passata nemmeno una settimana dall’ultima segnalazione della Polizia Postale che metteva prontamente in guardia su una nuova truffa che circolava su Facebook in merito a Post che a prima vista potevano sembrare semplici test passatempo dal titolo “Scopri il significato del tuo nome”, ma che in realtà contengono link che conducono con l’inganno all’iscrizione di servizi in abbonamento sui vari smartphone dopo aver richiesto l’inserimento dei dati personali.

Ebbene, dopo pochissimi giorni, sul social circola una nuova truffa molto simile a quella segnalata in precedenza, ma ancora più subdola: “ATTENTI AL QUIZ DOVE IL PULSANTE AVANTI PER MAGIA CAMBIA IN CONFERMA. Se vi dovesse succedere, chiamate prontamente il vostro operatore telefonico e richiedete la disattivazione dei servizi a pagamento con la restituzione del maltolto. #essercisempre”, si legge nel post condiviso sulla pagina Facebook ufficiale della Polizia Postale, Commissariato di PS Online – Italia.

La differenza con la precedente truffa consiste nel fatto che mentre nella prima bisognava inserire alcuni dati personali, stavolta è sufficiente partecipare al quiz e cliccare sul tasto “avanti” per proseguire con le domande e ritrovarsi invece con il conto telefonico prosciugato, dato che il fantomatico tasto si trasforma in un “conferma” facendo sottoscrivere l’utente ad un servizio in abbonamento che scala i soldi dal credito residuo della propria SIM, ovviamente a sua insaputa.

La pagina segnalata dalla Polizia è ancora attiva, ma non presenta più i quiz incriminati, solo alcune recensioni delle sue vittime: “È scorretto! Ti fa sottoscrivere un abbonamento che non intendo fare! No mi piace assolutamente”, scrive un utente. “Non c’è zero stelle… Sono veramente pessimi… ti ingannano e ti fanno sottoscrivere abbonamenti”, commenta un altro.

Non è chiaro se gli ideatori di tale inganno siano gli stessi dei fantomatici test sui nomi, ma proprio come per l’altra truffa il consiglio rimane lo stesso: nel caso siate caduti nel tranello contattate quanto prima l’Assistenza Clienti del gestore di appartenenza e richiedere la disattivazione immediata del servizio a pagamento, oltre al rimborso del credito sottratto impropriamente.

Di seguito il post originale della Polizia Postale:

https://www.facebook.com/commissariatodips/photos/a.224725717689117.1073741831.187255258102830/760820157413001/?type=3&theater

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