Guai in vista per DeepMind, la divisione di Google che si occupa di tecnologia per lo sviluppo dell’intelligenza artificiale basata sul machine learning, da diverso tempo impegnata con il servizio sanitario nazionale inglese.
Dopo un anno di indagini, l’Information Commissioner’s Office (o ICO), l’equivalente del Garante per la privacy del Regno Unito ha stabilito che il colosso di Mountain View ha violato le regole sulla detenzione dei dati sensibili stringendo accordi con alcuni ospedali.
Entrando nel dettaglio, l’accordo al centro della controversia era stato stretto tra DeepMind e il Royal Free Trust, una holding di tre ospedali di Londra: secondo l’ICO, l’accordo non sarebbe stato “riguardevole delle leggi sulla protezione dei dati sensibili” poiché Google avrebbe analizzato i dati sensibili di circa 1,6 milioni di pazienti del Regno Unito – come positività all’HIV o alla tossicodipendenza – per conto del Royal Free Trust senza avvisare gli stessi.
Il tutto per favorire lo sviluppo di un’applicazione chiamata Streams, dedicata alla prevenzione delle crisi di insufficienza renale acuta nei pazienti a rischio. L’accordo è stato siglato nel 2015 ed attualmente è già stato estinto con un nuovo contratto.
L’ufficiale dell’ICO Elizabeth Denham tramite un comunicato ufficiale ha spiegato che “il prezzo dell’innovazione non può includere l’erosione dei diritti fondamentali di privacy degli utenti, anche se sono assolutamente fiduciosa che il progetto potrà continuare a fornire il suo prezioso contributo anche apportando le modifiche che abbiamo richiesto“.