La notizia dell’attacco hacker ai danni di Diletta Leotta sta imperversando in rete ed in tal senso è eloquente l’hashtag #Leotta che da ormai qualche giorno ha guadagnato la vetta delle tendenze italiane del social network Twitter. L’increscioso episodio patito dalla popolare giornalista catanese della redazione di Sky Sport non sarebbe dovuto ad un furto delle credenziali personali di iCloud, bensì all’attacco hacker a Dropbox scoperchiato soltanto qualche settimana addietro – ma da ricondursi al 2012 – e che, a detta dell’azienda del noto servizio di cloud storage, avrebbe colpito oltre 68 milioni di profili. Tra i quali evidentemente anche la bella conduttrice del programma Sky dedicato al campionato di Serie B.
La notizia ha in fondo una sua logica, ed a riprova di ciò può farsi riferimento alla mail inoltrata il primo settembre scorso dal team di sicurezza Dropxbox nei riguardi di tutti gli utenti iscritti al servizio: l’acclarato invito poggiava sulla modifica delle proprie credenziali, operazione necessaria per ripristinare tutti i crismi di sicurezza. Probabile quindi che l’indirizzo email e la password dell’account Dropbox di Diletta Leotta siano stati sottratti e dati in pasto alla rete per accedere ai contenuti multimediali – foto e video a sfondo hot, <<conditi>> per l’occasione da fotomontaggi – della giornalista di Sky.
L’ufficio stampa di Diletta Leotta non ha mancato a far definitiva chiarezza, divulgando in rete una articolata nota che riportiamo qui di seguito:
<<Quello che è successo oggi è estremamente grave. Il telefono portatile di Diletta è stato hackerato e alcune sue foto privatissime di alcuni anni fa, in realtà insieme ad evidenti fotomontaggi, in queste ore sono distribuite in rete da moltissime persone. Diletta ha subito sporto denuncia alla Polizia di Stato (Compartimento Polizia Postale e delle Comunicazioni di Milano) chiedendo che si dia inizio all’azione penale contro chiunque risulti concorrente di tutti i reati perseguibili e cioè della pubblicazione e distribuzione delle foto. Diletta ha subito una gravissima violazione della privacy, è molto amareggiata ma nello stesso tempo indignata e pronta a gestire questa vicenda. Il suo pensiero è rivolto a ragazze più giovani, magari meno solide, cercando di condividere la sua esperienza sul fatto che chiunque distribuisce con leggerezza una foto privata magari di un amico, di una fidanzata o di una ex senza chiedere il suo consenso commette un reato. Questo è ciò che tutti i ragazzi devono avere bene in mente perchè una condivisione su WhatsApp o sui social, che non hanno sistemi di controllo dei materiali che transitano su di loro, diventa incontrollabile e senza possibilità di ritorno. E che la denuncia alla Polizia di Stato è la prima cosa da fare>>