Quando si procede con la scelta dei componenti per un PC da assemblare o se ne vuole acquistare uno in negozio, ci si ritrova spesso davanti ad un dubbio davvero complicato: prendere un HDD tradizionale o uno dei più recenti dischi SSD?
Le differenze sono tante, e la prima che salta all’occhio è proprio la differenza di prezzo. Basti pensare che per meno di € 50 attualmente di può prendere un HDD da 1 Tb a 7200 rpm, mentre un SSD da soli 250 Gb costa già intorno ai € 120! Ma perché un costo così elevato?
La differenza tra i due componenti è tangibile in molti aspetti. Innanzitutto sugli SSD non sono montate parti mobili, prevenendo così il rischio di surriscaldamento e di eventuali danneggiamenti. Gli SSD (unità a stato solido) si basano su una memoria flash, prevalentemente di tipo NAND escludendo parti meccaniche e magnetiche. Inoltre, sempre grazie a questa caratteristica, i dischi SSD non producono alcun rumore.
Inoltre i dischi SSD, rispetto a quelli HDD, consumano molto di meno anche in full load, anche se la differenza non è poi così importante e nell’ordine di qualche unità di Watt.
Ma la differenza più importante la si nota proprio a livello di prestazioni. I computer che montano un SSD riescono infatti ad avviarsi e spegnersi in pochi secondi, favorendo la loro operatività. Ma non è tutto qui, perché questa differenza di velocità di lavoro la si nota anche nelle velocità di scrittura e lettura (infinitamente superiori) e anche nell’avvio di programmi e nell’uso degli stessi. E’ come se avesse un processore particolarmente più potente in determinate situazioni.
Ma è innegabile che si tratti ancora di una tecnologia particolarmente costosa. 1 Gb su un disco SSD può arrivare a costare persino € 1 in più rispetto della stessa quantità su un disco HDD. Inoltre la durata della loro “vita” sembra non essere così lunga tanto quanto quella di un comune HDD, anche se i produttori garantiscono che nel giro di qualche anno questo problema verrà risolto!