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Dreambit, il software che ci mostra come saremo da vecchi

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Dreambit, il software che ci mostra come saremo da vecchi

Presentato al Siggraph 2016, il più grande salone mondiale di grafica computerizzata, Dreambit è il primo passo verso i motori di ricerca iconografici. Lo ha detto la sviluppatrice del software, Ira Kemelmacher-Shlizerman, in una intervista:

“E’ il primo passo nella possibilità di ottenere l’immagine del mondo in cui il viso di una persona cambia nel tempo”

COS’E’ DREAMBIT?

Studiato e progettato negli Stati Uniti, dai ricercatori dell’università di Washington, Dreambit promette miracoli in quanto a riconoscimento facciale. L’applicazione, che sarà disponibile entro l’anno, ha diversi utilizzi tutti basati su un complicato algoritmo. Si parte da una semplice fotografia e dall’inserimento dei dati anagrafici. Di tutto il resto se ne occupa il software. Combinando la tecnologia già esistente sul riconoscimento facciale, sull’invecchiamento e sulla grafica 3d, Dreambit ha una percentuale di errore pari solo all’1%.

Dreambit

COME FUNZIONA DREAMBIT

L’app, sviluppata sia per Android che per iOS, ha diversi scopi, dal divertimento alla criminologia. Può essere usata per cambiare semplicemente la propria pettinatura, una sorta di grande prova prima di recarsi dal parrucchiere, o per vedere come il nostro viso diventerà nel prossimo decennio. Per le forze dell’ordine, invece, potrebbe aiutare nella costruzione degli identikit, nel capire e prevedere i travestimenti dei ricercati o, ancora, essere utile nel capire come si sia trasformato il volto delle persone scomparse. Basti pensare ai bambini rapiti o a quelli di cui si sono perse le tracce. Con Dreambit si potrebbe avere un loro identikit sempre aggiornato. Del resto lo slogan di lancio è “Dreambit, image yourself”.

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“È difficile riconoscere qualcuno solo guardano la faccia perché come esseri umani siamo influenzati anche dal taglio di capelli o dal colore dei capelli”,

ha spiegato sempre la sviluppatrice di Dreambit, Ira Kemelmacher-Shlizerman. Per questo, per esempio nel caso delle persone scomparse, potrebbe essere utile uno strumento come questo che tenga conto come il tempo che passa, ma anche come cambiamenti di stile, possono aver modificato l’aspetto di una persona.

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