Da sempre al centro dei dibattiti, la questione della privacy è una delle tematiche più discusse e seguite in tutto il mondo. Negli ultimi anni, però, al problema del diritto alla riservatezza si è aggiunta un’ulteriore complicazione, derivata dall’avvento di internet e dal boom dei social network.
Secondo la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani dell’ONU, “nessun individuo potrà essere sottoposto a interferenze arbitrarie nella sua vita privata, nella sua famiglia, nella sua casa, nella sua corrispondenza, né a lesione del suo onore e della sua reputazione. Ogni individuo ha diritto ad essere tutelato dalla legge contro tali interferenze o lesioni”.
Un principio messo a dura prova dal web, nel quale si nascondono numerosi rischi ai quali spesso ci esponiamo accettando i “Termini e Condizioni d’uso” e sottovalutando l’entità del problema.
I consigli per difendere i propri dati
Furto di dati, truffe online, virus, malware e spyware sono solo alcuni dei pericoli del web che mettono a rischio la nostra privacy. Per far fronte a questo problema, è necessario quindi tutelarsi il più possibile. Ma in che modo?
Innanzitutto facendo attenzione alla lettura dei dettagli, leggendo ogni clausola relativa al trattamento dei dati personali senza accettare di default ogni richiesta. Dopodiché bisognerebbe tenere traccia di tutti i siti a cui si è deciso di concedere i propri dati ed effettuare controlli mirati sulle impostazioni della privacy per ognuno di essi.
Un altro strumento utile per la salvaguardia della nostra privacy è poi la navigazione in incognito. Alcune risorse sul web spiegano nel dettaglio cosa sia e come impostarla, per chi non sapesse di cosa si tratti. In poche parole, una volta chiuso il browser, permette di non salvare le informazioni della sessione di navigazione, come cookie, ricerche, cronologie e dati inseriti nei campi da compilare dei siti web. Si tratta di una buona prassi da seguire, specialmente quando non si usano dispositivi personali ma condivisi con altre persone, come quelli presenti in luoghi pubblici o in hotel.
Non usufruire della funzione “login automatico” per accedere a pagine e siti web, inoltre, è un altro ottimo consiglio da seguire per proteggere i propri dati, così come scegliere password efficaci, il più possibile lunghe e formate non solo da lettere, ma anche da numeri e caratteri speciali.
Il problema dei social network: come proteggersi?
Ulteriori problematiche sono poi emerse negli ultimi anni con il boom dei social network. Come può essere tutelata la privacy sui social?
Nonostante il Regolamento generale sulla protezione dei dati GDPR (General Data Protection Regulation) tuteli l’utente i cui dati personali siano stati violati, consentendogli di chiedere e di ottenere la rimozione di essi dalle piattaforme social, sono molti i problemi connessi.
Per questo motivo ancora una volta è necessario fare attenzione alle informative sul trattamento dei dati personali fornite dai vari social network, leggendo i contratti e le condizioni d’uso, verificando il diritto di recesso e di cancellazione delle informazioni pubblicate, utilizzando il sistema di autenticazione a due fattori e facendo attenzione a non pubblicare informazioni personali quali contatti telefonici o indirizzi di residenza.