Gabe Newell, il noto autore di videogiochi e cofondatore della compagnia Valve Corporation, nel corso di alcune interviste rilasciate alla stampa, ha espresso le sue pungenti opinioni riguardo alle console e ai modder.
Al sito Eurogamer.net Newell ha spiegato che, nonostante in passato siano stati sviluppati alcuni videogiochi per Xbox 360 e PlayStation 3, Valve non è più interessata a sviluppare i propri titoli anche per console.
“Amiamo il PC. Parecchio. Sarebbe davvero frustante lavorare in un giardino recintato da un muro. Parli con qualcuno che sta provando a pianificare prodotti free-to-play per console e questo ti dice ‘ehi, non siamo sicuri che il free-to-play sia una buona idea’ e allora tu pensi ‘ok, hai perso il treno’. Quindi puoi solo navigare in altri porti”, ha dichiarato l’ad.
“Ci sono stati casi in cui abbiamo aggiornato un nostro prodotto 5 o 6 volte in un giorno solo. Quando abbiamo pubblicato Steam su iOS, abbiamo avuto un sacco di feedback e il giorno dopo avevamo già pronto un update. Peccato che abbiamo potuto pubblicarlo solo sei mesi dopo! E non sappiamo perché non hanno voluto che aggiornassimo subito! Non ce l’hanno spiegato. Quando finalmente pubblicavano l’update lo facevano senza dircelo. È così che funziona in questo ambiente. Quindi noi, che vogliamo occuparci tutto il tempo di migliorare l’esperienza dei nostri clienti, non ci troviamo bene quando tra noi e i nostri clienti vengono inseriti un sacco di questi processi”, ha aggiunto Gaben.
Per ciò che riguarda le mod, nel corso di un’altra intervista alla stampa, Newell ha affermato di essere ancora convinto che quest’ultime debbano essere a pagamento: “I modder creano un grandissimo valore, e Valve pensa che debbano essere assolutamente pagati. Il modo in cui non vengono compensati adeguatamente è un errore nel sistema. Anche se la situazione con Skyrim fu – beh – disastrosa. Non era quella la giusta situazione per proporre una cosa del genere, e abbiamo compiuto alcuni errori nel modo in cui abbiamo agito. Ma il concetto fondamentale secondo cui la comunità debba ricompensare chi crea valore resta molto importante”, ha commentato.