Samsung Galaxy Note 7 è il primo smartphone al mondo ad accogliere due differenti modi di sblocco e, per converso, alternativi sistemi di sicurezza: l’ormai gettonato lettore d’impronte digitali – necessario, di concerto con il tag NFC, per assicurare il pieno supporto a Samsung Pay – ed il più inedito scanner dell’iride (inaugurato da Microsoft con Lumia 950/950XL). L’azienda di Seoul ha infatti focalizzato l’attenzione sul comparto sicurezza, snocciolando a più riprese le potenzialità ed i benefici portati in dote dalla nuova caratteristica distintiva di Galaxy Note 7. Sulla quale la stessa Samsung pare aver lavorato alacremente per cinque anni.
La fotocamera con scanner dell’iride – da 3.7 megapixel e collocata frontalmente – assicura, nello specifico, una velocità di sblocco e di lettura ancor più spedita rispetto al classico lettore di impronte digitali. Ma soprattutto può esser impiegata anche per fattori contingenti e di rilievo: si pensi, tra tutti, alla possibilità di nascondere applicazioni e contenuti proprio mediante una scansione biometrica (la cosiddetta funzionalità <<Secure Folder>>), quasi a mo’ di contenitore. Indubbiamente più difficile da hackerare e, dunque, sotto perfetta protezione e controllo. Secondo Samsung, lo smartphone viene spesso e volentieri consegnato a mani terze, quali amici, parenti e conoscenti, con tutto quel che segue in termini di privacy e di conservazione dei propri dati personali al di là della naturale cerchia dei destinatari.
Esiste tuttavia un’altra aggiunta di tipo squisitamente software legata all’utilizzo dello scanner dell’iride. Trattasi del programma <<Samsung Pass>>, che permette di evitare l’autenticazione con nickname e password, by-passando le dette operazioni mediante l’utilizzo della scansione biometrica. Samsung vuole estendere le potenzialità della propria aggiunta inaugurata su Galaxy Note 7 ed è per questo che consentirà a sviluppatori di terze parti di utilizzare le API di Samsung Pass e permettere a quest’ultimi di far uso, sulle proprie app, dei sensori biometrici per il blocco dei contenuti.
Il colosso di Seoul avvierà altresì tutta una serie di collaborazioni con talune banche, così da estendere il supporto dello scanner dell’iride all’interno delle applicazioni ufficiali di queste. Insomma, Galaxy Note 7 ha tracciato la strada da un punto di vista meramente hardware, in attesa di raccogliere adesso i frutti prettamente software e di accrescere il potenziale della scansione biometrica.