Galaxy S8 torna al centro della scena in ossequio ad una nuova problematica segnalata da alcuni utenti presso la community di sviluppatori XDA. Secondo le ricostruzioni presenti in rete, l’apprezzato top di gamma 2017 di Samsung si riavvierebbe infatti in modo spontaneo ed improvviso durante il corso della giornata. Una anomalia lungi dall’essere casuale, allorché, a detta dei possessori, il riavvio del terminale sarebbe continuo e, dunque, non legato a possibili operazioni e condizioni di utilizzo dell’utente.
Nessun allarmismo, ad ogni modo, visto che la problematica in questione sarebbe da catalogarsi sotto il comparto software. Probabilmente, a detta degli utenti del forum di XDA – peraltro sviluppatori – da ricercare ad una stortura inerente la micro-SD. La motivazione è presto detta, anche perché rimuovendo dall’apposito alloggio l’accessorio necessario per espandere la memoria, il problema pare svanire. Vi è poi un’altra dovuta puntualizzazione: un tale fenomeno riguarderebbe soltanto tutti i Galaxy S8 alimentati dal processore Snapdragon 835 di Qualcomm e, dunque, circoscritti al territorio americano (in ragione anche dei firmware differenti che animano la doppia <<anima>> del flagship con cornici sottili ed ultima tecnologia in campo hardware). Sarebbero salvi, infatti, tutti gli smartphone contrassegnati dal processore proprietario Exynos 8895, come ad esempio quelli distribuiti nel territorio italiano.
Una stortura indubbiamente fastidiosa, alla quale Samsung porrà ad ogni modo rimedio: il problema va a catalogarsi infatti all’interno del comparto software, indi per cui basterà un semplice aggiornamento di sistema – magari già programmato dal gigante di Seoul a far data dai prossimi giorni – per aggirare l’ostacolo in modo pressoché definitivo ed indolore. Ben altra questione concerne invece i presunti (ma non ancora confermati da Samsung, si badi) problemi legati al burn-in del display di Galaxy S8, peraltro già contestato dapprincipio per via di una tonalità rossiccia alla quale il produttore coreano ha comunque già posto rimedio con l’aggiornamento peraltro disponibile anche in Europa.
