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GameStop spinge i dipendenti a mentire? La risposta dell’azienda

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GameStop spinge i dipendenti a mentire? La risposta dell’azienda

Un’inchiesta condotta da Kotaku ha sollevato una vera e propria tempesta su GameStop, la più grande catena di negozi di videogiochi al mondo. L’azienda è accusata di costringere i propri dipendenti a mentire con i clienti in modo da spingerli verso la compravendita dei titoli usati.

Tale “metodo” prenderebbe il nome di “Circle of Life” e sembra che sia nato per mantenere in circolazione i videogame di seconda mano. Il programma dovrebbe basarsi su quattro fattori primari: il numero di pre-ordini, le sottoscrizioni delle carte fedeltà, la vendita dei giochi usati ed il loro ritiro. Quattro priorità che costituiscono uno svantaggio per la vendita di console e videogiochi nuovi di zecca.

Un addetto alla vendita di un negozio GameStop, rimasto anonimo, ha voluto rilasciare la sua testimonianza: “Diciamo alle persone che non abbiamo le console in magazzino, così non abbattiamo di 300 o 400 dollari le vendite sull’usato. Rispondiamo ai clienti che non abbiamo copie dei nuovi giochi in commercio: ad esempio, Watch Dogs 2 costa ora 29,99 dollari nuovo e 54,99 dollari usato. Semplicemente diciamo loro che non l’abbiamo disponibile nuovo e li mandiamo fuori dal negozio”.

Ogni elemento sopraindicato costituirebbe un 25% del rating, attraverso il quale GameStop valuterebbe sia i punti vendita sia i lavoratori. Le linee guida richiederebbero un punteggio pari o superiore al 75%, ma c’è di più: tutti i dipendenti al di sotto della cifra richiesta rischierebbero addirittura il licenziamento.

Kotaku ha cercato di ottenere una contro-risposta da parte dell’azienda, che dapprima è rimasta un po’ vaga, affermando solo che “tutti i programmi interni di GameStop sono ideati per dare ai nostri clienti il meglio quando comprano videogiochi nuovi e usati. Continueremo a migliorare i nostri programmi e a preparare i nostri dipendenti per dare a tutti la migliore esperienza possibile”.

Tuttavia, in seguito alla grande eco mediatica scatenatasi dopo la notizia, il direttore operativo di GameStop, Tony Bartel, ha diffuso una circolare a tutti i suoi dipendenti, dove chiarisce la vera natura del programma Circle of Life: “Famiglia GameStop, Voglio prendere un momento per affrontare un articolo che ha chiamato in causa il nostro programma “Circle of Life” e il servizio eccezionale che fornite ai nostri clienti ogni giorno”, si legge nella circolare.

“Nell’articolo, sono stati descritti dei comportamenti nel quale veniva indicato che il nostro programma “Circle of Life” spingesse i nostri collaboratori in negozio a trarre in inganno i clienti sul valore di alcuni prodotti. Permettetemi di essere chiaro su questo, nulla potrebbe essere più lontano dalla verità. […] Vogliamo che ogni cliente possa ottenere il prodotto e l’affare che è giusto per loro, sia che si tratti di un gioco nuovo o usato, digitale o da collezione. Il programma “Circle of Life” genera un grande valore per il cliente. Considerate questi fatti: GameStop ha emesso circa $ 1 miliardo di credito attraverso il trade-in ai nostri clienti l’anno scorso. Nel 70% dei casi, quel credito è stato immediatamente speso per nuovi prodotti”, prosegue Bartel.

“I comportamenti descritti nell’articolo sono sicuramente deludenti, tuttavia so che non rappresentano la stragrande maggioranza dei nostri associati e il modo in cui trattano i nostri clienti. Grazie ancora per tutto il vostro duro lavoro sulla creazione di grandi esperienze per i nostri clienti”, conclude.

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