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Techno-sportivi Smartwatch e braccialetti fitness, la nuova mania

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Techno-sportivi Smartwatch e braccialetti fitness, la nuova mania

L’incremento di questi dispositivi è legato ai braccialetti della salute

Sta male, anzi stabene. O meglio presenta una salute altalenante. Non è un indovinello, né uno scioglilingua, bensì la situazione del mercato wearable. I dispositivi hitech indossabili. Da smartwatch e orologi connessi ai braccialetti fitness. Per dirla in gergo medico, dalla terapia intensiva di metà 2016 siamo passati alla fase di riabilitazione. Una situazione di alti e bassi che dopo le prime impennate di tre anni fa, quando ha fatto la sua comparsa il primo Samsung Galaxy Gear, vive ora momenti di stallo. Il problema? Parliamo di un mercato che fino a oggi non riesce a ritagliarsi una connotazione precisa. Ma andiamo con ordine, dando uno sguardo ai numeri. Perché nel business sono questi a dettare legge.

25 per cento: la crescita del mercato dei «wereable» secondo i dati del rapporto Idc del 2016

Ebbene i dati del rapporto Idc sulla chiusura 2016 parlano di un mercato complessivo dei wearable cresciuto del 25 per cento. Con la vendita complessiva a livello mondo di 102 milioni di dispositivi. Ma il trucco c’è. Si tratta di un grande balzo, ma realizzato soprattutto dai braccialetti fitness. Al primo posto troviamo la californiana Fitbit, specializzata in smartband. Continua a tenere la posizione dominante con 22,5 milioni di dispositivi venduti. Segue la cinese Xiaomi con 15,7 milioni di pezzi, premiata dai consumatori per il nuovo Mi Band 2, un braccialetto che ha raccolto il consenso di un grande bacino di utenti grazie al monitoraggio di frequenza cardiaca e presenza di notifiche al polso. Il tutto abbinato a un prezzo competitivo. In terza posizione Apple Watch 2, con l’azienda di Cupertino che ha venduto lo scorso anno 10,7 milioni di esemplari, metà dei quali nel terzo quadrimestre, durante il periodo natalizio. Distanziati Garmin e Samsung con i nuovi Gear S3 Classic e Frontier, rispettivamente con 6,1 e 4,4 milioni di pezzi. Ebbene, da soli questi cinque produttori detengono oltre metà del mercato mondiale. Frazionato poi in una miriade di piccole e medie aziende, che nella maggior parte dei casi propongono indossabili low cost. Con prezzi «stracciati» (50-100 euro).

Se invece ci riferiamo ai soli orologi smartwatch come quelli made in china, le cifre cambiano e sono decisamente inferiori. Le rivelano gli analisti di Strategy Analytics: il numero totale di smartwatch venduti nel mondo nel 2016 si è attestato a 21,1 milioni di unità. Con il lieve incremento di 1,4 punti percento rispetto alle 20,8 milioni di unità dell’anno precedente. Fa riflettere il fatto che il mercato degli indossabili registri la vendita di un orologio hitech ogni quattro braccialetti fitness. Qui il mercato è detenuto per il 60 per cento da Apple.

21,1milioni di unità: il numero di smartwatch venduti nel mondo nel 2016

E per il 2017 quali sono le previsioni? I numeri arrivano dalla società di analisi Canalys con una recente ricerca. Ebbene, le stime indicano una crescita presunta del 18 per cento, con 28,5 milioni di smartwatch venduti a livello globale. Per un valore complessivo di 10 miliardi di dollari. Per il mondo dei dispositivi indossabili arrivano segnali positivi anche dall’apparato burocratico del Belpaese. Perché la tecnologia emergente entra a pieno titolo nei prodotti che formano il paniere prezzi sul quale l’Istat si baserà nel 2017. Escono le videocamere analogiche, ormai scomparse dagli acquisti degli italiani. Al loro posto le webcam digitali. Ma tra le grandi novità hitech fanno la comparsa smartwatch e braccialetti per attività sportive. E se piacciono all’Istat è segno che «il malato» di cui parlavamo all’inizio potrebbe essere in via di guarigione.

1,4 per cento: l’incremento delle vendite rispetto alle 20,8 milioni di unità del 2015

Se invece ci riferiamo ai soli orologi smartwatch, le cifre cambiano e sono decisamente inferiori. Le rivelano gli analisti

 

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