Ammonterebbe a 19 MLD $ la cifra spesa da Google per favorire l’utilizzo delle proprie applicazioni e dei propri servizi sui dispositivi dei partner Android e sui device di Apple che, grazie soprattutto ad iPad e iPhone, garantisce numeri imponenti al colosso del Web quanto a ricerche e servizi utilizzati.
Non a caso è recente la notizia secondo cui Apple avrebbe abbandonato Bing a favore di Google come motore di ricerca integrato nel suo assistente vocale Siri nell’ottica di sincronizzare le ricerche con Safari, browser proprietario della Mela che già utilizza Google come search engine predefinito.
Il budget assegnato per incentivare i vari produttori a offrire i servizi Google sarebbe lievitato dal 2012 ad oggi dal 7 % a oltre l’11 % rispetto alle entrate del gigante del Web e questo sarebbe motivo di preoccupazione per alcuni investitori a causa di margini di guadagno sempre più bassi erosi dai costi per promuovere i servizi di Big G.
A causa di questi dati la dirigenza Google avrebbe deciso di investire su una propria linea di prodotti, i cui ultimi esemplari sono i Pixel 2 e il nuovo PixelBook presentati lo scorso 4 Ottobre, con l’intento di generare traffico per i suoi servizi senza necessariamente pagare le quote a produttori terzi.